Aprakrita das:
Ero fuori dal tempio insieme a mio fratello, Isavatara das e un altro devoto quando, accompagnato da alcuni dei “grandi” dell’ISKCON “di quell’epoca, Srila Prabhupada scese dalle scale e si avviò verso un’auto.
Dopo che tutti erano entrati nel veicolo, lentamente l’auto si avviò verso la nostra direzione. Mentre passava a pochi metri da dove eravamo, guardammo con grande trepidazione per dare un’ultima occhiata a Srila Prabhupada.
L’altro “pezzo grosso” nell’auto, probabilmente estasiato dalla vicinanza di un puro devoto, non sembrava averci affatto notato. Tuttavia, Srila Prabhupada, nonostante stesse guidando la vita spirituale di migliaia di discepoli in tutto il mondo, guardò e ci salutò.
Fummo all’istante sopraffatti dal suo sguardo e dal suo semplice gesto.
Ecco un paramahamsa, costantemente assorto nell’amare Krishna, che aveva notato personalmente la presenza di alcuni giovani aspiranti devoti.
Srila Prabhupada era così personale e misericordioso.
L’immagine del puro devoto di Krishna che ci ha salutato per pochi preziosi secondi ha lasciato una profonda e permanente impressione nella mia mente e nella mia vita.
Dopo tanti anni anni, posso ancora riviverla in ogni dettaglio. Tale è la potenza del puro di Sri Krishna.
(dal libro Srila Prabhupada Care Personified, compilato dal Comitato per la cura dei devoti su richiesta del corpo governativo GBC dell’ISKCON)