Essere delle persone equilibrate e nell’influenza della virtù è una buona base per praticare la coscienza di Krishna. Nella nostra via spirituale, il Vaisnavismo Gaudiya, recitare il santo nome e impegnarsi nel Bhakti-yoga è il metodo migliore di purificazione e di guarigione. Quindi la terapia psicologica dovrebbe essere vista come un’aggiunta alla coscienza di Krishna, e sebbene possa essere utile per alcuni devoti, non è di per sé la panacea per tutti i nostri problemi. Il motivo per cui solleviamo questo argomento è che a volte sorge questa domanda: “Perché abbiamo bisogno di qualcosa di diverso dalle nostre pratiche spirituali per avere successo nella nostra vita spirituale?”

Una risposta è che non ne abbiamo bisogno. Solo la bhakti può dare la bhakti, o coscienza di Krishna. Tuttavia, la terapia può creare un ambiente mentale favorevole alla pratica del Bhakti yoga. Un “ambiente mentale favorevole” generalmente significa avere una personalità equilibrata e profondamente influenzata dalla modalità della virtù.

Abbiamo sentito molte critiche nei riguardi di chi si è rivolto a un terapista “non devoto”. Questa perplessità è valida nella misura in cui il terapeuta non supporta o comprende la pratica Vaisnava. Per ora lasciamo da parte questa preoccupazione, e pensiamo a cosa succederebbe se uno psicologo fosse prima di tutto un devoto e fosse uno psicologo professionista e lo facesse come servizio per i devoti? Cosa succederebbe se un terapeuta-devoto utilizzasse la terapia nel tentativo di aiutare un devoto nella sua vita spirituale? Se la terapia psicologica viene utilizzata in questo modo, allora quella terapia fa parte della coscienza di Krishna perché la favorisce.

Anche se la psicoterapia intrinsecamente non è spirituale o necessariamente ci aiuta ad avere fede in Dio, è sempre più accettata nella dimensione spirituale della vita. Lo sviluppo delle terapie transpersonali e di altre terapie più spirituali lo attesta. Inoltre negli ultimi 20 anni abbiamo assistito a un cambiamento (almeno nell’ambito sociale) che è passato dal non accettare la religione o la spiritualità di una persona, al vederle invece come un grande aiuto nel processo terapeutico.

Personalmente possiamo offrire la nostra esperienza pratica sul valore della terapia psicologica con i devoti. A volte anche dei devoti maturi vengono da noi con dei problemi relazionali o delle difficoltà nell’eseguire la loro sadhana a causa delle loro percezioni e delle loro attitudini negative (anartha). Spesso questi devoti “fanno tutto bene” dal punto di vista esterno della pratica spirituale, eppure si sentono “bloccati” nelle fasi preliminari della devozione. Oppure, in altri casi, il disagio mentale del devoto è così grave che non è in grado di compiere la sadhana. In entrambi i casi, in loro c’è ovviamente qualcosa di interiore che deve essere modificato e spesso la consulenza può essere molto utile. Questi devoti hanno generalmente già provato altre possibilità.

Per i devoti più conservatori, la psicoterapia (o qualsiasi metodo che non sia presente nei libri di Shrila Prabhupada o in generale nella letteratura vedica) è sotto accusa perché è una elaborazione materiale che se vista superficialmente, potrebbe non essere in accordo con i principi della filosofia della coscienza di Krishna. La terapia psicologica, come qualsiasi altra cosa (la medicina, il diritto, l’architettura, ecc.) è solo uno strumento e può essere utilizzata bene o male. Una delle paure più grandi che si hanno nei confronti dei terapeuti è che per certi aspetti si trovano ad essere come una sorta di guru e danno consigli spirituali (o “materiali”).

Questa è una realtà, e significa che idealmente il terapeuta di un devoto dovrebbe essere un devoto avanzato che è ben consapevole della sua grande responsabilità nel dare buoni consigli. In alcuni casi, gli estranei possono vedere questo “counseling” come un passo indietro, ma l’obiettivo è avere una mente equilibrata che promuova la sadhana e delle buone relazioni con i devoti e con gli altri. In casi estremi l’obiettivo può inizialmente essere la sopravvivenza fisica.

Sembra che dobbiamo demistificare la terapia psicologica e inquadrarla in quei termini che siano accettabili per i devoti. Che cosa è esattamente la consulenza o la psicoterapia? Anche se possiamo etichettarla in modo stereotipato in base al suo uso improprio, consideriamo la psicoterapia cosciente di Krishna come un tipo di compagnia di devoti molto specifica e mirata [n.d.t sadhu sanga]. Questa terapia psicologica consente a una persona esperta (che è idealmente compassionevole, equilibrata ed è anche a tutti gli effetti un devoto di Krishna) di aiutarci a cambiare i nostri schemi negativi, di apprendere dei modi più produttivi di interagire con il mondo esterno, di aiutarci ad avere una vita più serena e a fare in modo che la mente sia nostra amica, invece che nostra nemica.

Anche se la nostra recitazione del maha mantra e il nostro servizio fatto con purezza dissolvono il corpo sottile (la nostra mente materiale, la nostra intelligenza e il falso ego in cui sono immagazzinati i nostri desideri materiali e gli anartha), generalmente il processo è lento. I nostri schemi mentali e i nostri atteggiamenti abituali spesso ci bloccano. Essi possono diventare così tanto parte di noi che spesso non li notiamo più o pensiamo che non possiamo fare più nulla per cambiare. La consulenza è un modo per facilitare il cambiamento, e il cambiamento, o il movimento verso la nostra identità spirituale, è davvero l’essenza della vita spirituale. Dovremmo essere disposti ad accettare qualunque cosa che ci possa aiutare nel nostro miglioramento e nel risveglio spirituale.

La terapia e il counseling possono aiutarci a trarre il massimo vantaggio dalle nostre pratiche spirituali. Anche se non tutti ne hanno bisogno, può essere un ulteriore supporto per aiutarci a rimanere fissi nel nostro obiettivo ed evitare delle offese che potrebbero essere causate da atteggiamenti negativi (anartha). Le offese e gli anartha si alimentano a vicenda e possono diventare parte di una spirale discendente che, se non affrontata, impedirà il nostro progresso spirituale, e se è abbastanza grave, ci allontanerà da Krishna.

Di seguito riportiamo una breve panoramica di quello che intendiamo essere l’essenza del processo terapeutico in Coscienza di Krishna.

1) La relazione terapeutica permette alla persona di sentirsi sicura nel rivelare la propria mente, in quanto nella terapia la riservatezza è un principio fondamentale.

2) La relazione terapeutica offre uno spazio in cui esprimere dei sentimenti repressi che altrimenti emergerebbero in comportamenti disfunzionali o distruttivi verso noi stessi e gli altri.

3) La relazione terapeutica aiuta ad affrontare dei modelli di comportamento che potrebbero ostacolare le nostre relazioni con gli altri e a sabotare il nostro servizio.

4) La relazione terapeutica ci aiuta a confrontarci con la collera, la lussuria, l’avidità e l’invidia in un contesto privo di giudizio, e insieme al terapeuta può generare dei modi creativi per affrontare certi comportamenti e tenerli sotto controllo.

5) La relazione terapeutica aiuta a comprendere come il passato, ovvero le relazioni con i genitori, ecc., abbiano contribuito a modellare le nostre percezioni e i nostri comportamenti attuali. Questa comprensione può aiutare i modelli inconsci a diventare più consci.

6) Quando le nostre motivazioni comportamentali entrano in un ambito cosciente, possiamo comprenderle e fare delle scelte per correggerle. Non hanno più su di noi il potere che avevano quando erano sepolte nell’inconscio.

Per concludere, la consulenza cosciente di Krishna ha lo scopo di aiutarci ad affrontare il problema che ci si presenta in modo da favorire delle buone relazioni e le pratiche spirituali. Il processo terapeutico può aiutare a debellare gli anartha e consentire ai devoti di recitare il santo nome e di servire con maggiore attenzione e purezza. In questo senso la terapia psicologica può essere vista come un robusto ramo che sostiene l’albero della Bhakti, destinato a favorire l’obiettivo primario della coscienza di Krishna. Nella nostra valutazione, la terapia, se applicata correttamente, si sposa bene con la pratica della coscienza di Krishna. L’efficacia di qualsiasi metodo può essere giudicata dai risultati. Se qualcosa è utile alla nostra vita spirituale, possiamo certamente vederla come una manifestazione di Krishna. [Per inciso, abbiamo bisogno di molti terapisti devoti per soddisfare le richieste, quindi speriamo che i nostri giovani prendano in considerazione una carriera nella consulenza psicologica. Aiutare i devoti è un servizio molto importante e porta benefici a tutta la nostra società di devoti!]

Karnamrita das Arcana Siddhi dasi

(da Dandavats.com)