Recentemente un amico vaisnava che si prende cura di altri confratelli mi ha scritto: “Se potessi diventare un luogo sicuro dove una persona possa esprimere la propria collera, potrei aiutarla a muoversi verso sentimenti più profondi che sono la causa della sua collera.”
E’ un servizio molto prezioso per i devoti di Krishna quello di avere qualcuno con cui parlare apertamente dei loro sentimenti e delle loro esperienze, senza aver paura di essere giudicati male o fraintesi. La pazienza è amore in azione.
Nello Srimad Bhagavatam leggiamo che Narada Muni lasciò che Daksa esprimesse la sua collera e lo maledicesse. Perché Narada Muni rimase in presenza di Prajapati Daksa e tollerò tutte le sue accuse e le sue maledizioni? Era per liberare Daksa. Narada Muni avrebbe potuto andarsene via immediatamente, ma rimase di proposito ad ascoltare tutte le dure parole di Daksa in modo che Daksa potesse liberarsi della sua collera.
Prajapati Daksa non era un uomo comune; aveva accumulato i risultati di molte attività pie. Quindi Narada Muni si aspettava che dopo aver pronunciato la sua maledizione, Daksa, ora soddisfatto e libero dalla collera, si sarebbe pentito del suo comportamento scorretto e avrebbe così avuto la possibilità di diventare un vaisnava e di essere liberato. Infatti dopo l’episodio nel quale perse i suoi numerosi figli, Daksa si pentì del suo malinteso con Narada Muni e continuò a compiere i suoi doveri come Prajapati.
Allo stesso modo, i devoti di Krishna a volte possono andare in collera e non essere disposti a perdonare. Se accettiamo e rispettiamo il loro libero arbitrio, in seguito potremo avere uno scambio di opinioni con loro e scoprire gradualmente il modo migliore per procedere e come trasformare la collera e il risentimento in progresso e comprensione spirituale.
Akrura das