Questo mese è possibile che gli autisti che arrancano nel traffico di Westminster incontrino un dubbio messaggio stampato su diversi autobus urbani:
Probabilmente Dio non c’è. Smettetela di preoccuparvi e godetevi la vita
Questa è la sconcertante frase che si legge su alcuni bus che circolano nella capitale britannica. Non so bene come i loro autori pensino che dovremo rispondere a questo messaggio. Dovremmo fare un sospiro di sollievo e lanciarci in ogni tipo di comportamento licenzioso che per tanto tempo ci ha negato un Dio guastafeste? Devo ammettere che la cosa mi sembra preoccupante. Quel cosiddetto godimento, inevitabilmente vuol dire far pagare un prezzo considerevole al pianeta, agli altri e, in ultima analisi, a noi stessi. Il consumo di droghe, la sessualità extra-matrimoniale, il furto, il gioco d’azzardo, gli omicidi e altre simili attività, che generalmente vengono proibite dalla religione, non sono delle attività sulle quali soprassedere con leggerezza.
Ma cosa intendono i fautori di questo messaggio per “Dio”? Come sappiamo il termine è variamente interpretato, ma se assumiamo che significhi il supremo controllore e il giudice delle nostre azioni, allora quanto sarà probabile la sua non esistenza? Ci sono poche probabilità che non esisti un potere superiore che ci muove in modi che vadano oltre il nostro controllo. Persino gli scienziati (ed è stato uno scienziato di spicco che ha finanziato questa pubblicità sugli autobus) passano il loro tempo nel cercare di scoprire e comprendere le leggi dell’universo. Si chiamano leggi, e non possono essere modificate o infrante; sostengono la nostra esistenza e ovviamente deve esserci un legislatore alla loro origine. Leggi significa che esiste un legislatore e, per quanto orgogliosi possiamo diventare del nostro sapere e del nostro progresso, non potremo mai affermare di aver progettato le leggi dell’universo.
Per quanto riguarda il giudice, dovremo chiederci perché, nonostante tutti i nostri sforzi, stiamo soffrendo? Tutte le nostre azioni mirano a uno scopo, quello di goderci la vita ed essere felici. Secondo la nostra comprensione delle cause e degli effetti, noi agiamo calcolando ogni dettaglio allo scopo di ottenere dei buoni risultati, ma spesso quello che raccogliamo è molto diverso. Come mai? Un’onesta riflessione dovrebbe farci concludere che stiamo facendo qualcosa di sbagliato; che non abbiamo ancora capito bene le leggi universali e quindi, a nostre spese, le stiamo trasgredendo.
Questo non significa che debba esserci un Dio severo seduto da qualche parte a giudicarci, ad attendere i nostri peccati per poi farci piovere addosso delle pestilenze e/o la morte. In un certo senso posso comprendere le persone che si vogliono allontanare da questa feroce versione di Dio. Ma come in ogni Stato e ogni Paese, ci sono delle leggi e, se le violiamo, ci saranno delle conseguenze. Abbiamo bisogno di quelle leggi. I Veda dicono che in assenza di leggi e di ordine, che vengono imposti da un buon governo, la “legge del pesce” prevarrà presto. Il pesce più grande inghiotte quello più piccolo. I cittadini onesti quindi sono contenti dello Stato di diritto. Solo i criminali prosperano in uno Stato senza leggi.
Il messaggio dell’autobus avrebbe potuto benissimo dire: “Non c’è nessun governo. Ora andate a godervela.” Ma l’onestà deve intervenire ancora una volta per sottolineare che se non ci fosse nessun governo, la festa finirebbe presto. I governi (idealmente) non solo applicano le leggi e puniscono i trasgressori; amministrano e gestiscono anche lo Stato, mandano avanti le cose senza intoppi, in questo modo abbiamo del cibo, un’abitazione, del denaro e tutto ciò che ci serve se vogliamo vivere felici.
Sicuramente allora ci deve essere un governo universale che mantiene il cosmo e provvede alle nostre necessità. Il sole attinge l’acqua dall’oceano, la fa salire nel cielo, e poi la fa scendere sulla terra e sui campi, e noi possiamo nutrirci. Questo è un sistema meraviglioso sul quale non abbiamo nessun controllo, su questo e su ogni altra perfetta disposizione universale. Fino ad oggi nessun scienziato è stato in grado di produrre nemmeno un seme, figuriamoci un sole.
Chi sarà quello sciocco che suggerirà che non c’è nessuna intelligenza dietro tutti questi complessi sistemi universali e che essi vadano avanti per caso? Questi sistemi continuano a funzionare giorno dopo giorno. Se il caso li ha fatti esistere, e se il caso è veramente supremo e non c’è nessun controllore, allora non dovremmo aspettarci nessuna prevedibilità. Tutto dovrebbe avvenire per mezzo di eventi casuali che spuntano ovunque senza nessuna logica o motivo. Ma come tutti sappiamo, probabilmente non succederà così. Infatti, il vero scopo della scienza è approfondire la logica e le ragioni dietro la natura, in modo da poter prevedere il risultato dei nostri sforzi con una certa sicurezza.
Ma quanto siamo capaci di fare queste previsioni? Il che mi riporta al punto precedente. C’è un potere più alto, chiamiamolo Dio, che determina le conseguenze delle nostre azioni. Siamo obbligati ad accettarne i risultati e nessuno slogan su nessun autobus può cambiare questo fatto. La cosa migliore da fare è accettare l’altissima probabilità dell’esistenza di Dio, cercare di comprendere veramente i suoi desideri e quindi realizzarli al meglio delle nostre capacità. Solo allora smetteremo davvero di preoccuparci e ci godremo la vita.
Krishna Dharma dasa
(dal sito web ISKCON News)