Vi offro alcuni pensieri sinceri e delle riflessioni che riguardano la perdita e il dolore per la scomparsa dei Vaishnava:
Per voi questo è un momento di dolore per una così grande perdita. Come se la scomparsa di una persona che amiamo non fosse già abbastanza penosa in sé, in questi momenti ci sono anche dei pensieri che naturalmente attraversano la nostra mente, come l’età della persona che ci ha lasciato o il poco tempo in cui se n’è andata, o la sorpresa della sua scomparsa o quanto più a lungo avrebbe potuto vivere e il modo in cui è venuta a mancare.
Per avere una parvenza di consolazione potrete cercare dei segni di buon augurio riguardo il momento della morte di questa persona, oppure pensare alla grandezza di un’anima così per compensarne la perdita. Ma non importa quanto razionalizzate, non riuscirete ad evitare l’esperienza personale di vedere il vostro essere vacillare e persino crollare a causa di questa perdita, proprio come è stato per Arjuna, il cui dolore non gli diede altra scelta che quella di sedersi abbattuto sul suo carro.
Le domande relative alle morti di buon augurio o di cattivo augurio, il livello devozionale di una certa persona, la sua popolarità, ecc. sono irrilevanti. Il bhakta ha già trasceso queste considerazioni. Parikshit morì per il morso di un serpente alato:
Che il serpente alato mi morda immediatamente. Desidero solo che tutti voi continuiate a narrare i gloriosi atti divini del Signore, Vishnu.
Srila Prabhupāda ha affrontato il problema di quanto siano importanti il momento di buon augurio o il modo di morire:
Il puro devoto, invece, non corre mai il rischio di rinascere, sia propizio o no il momento in cui lascia il corpo, arrivi o no per caso.
(Bhagavad-gita, Cap. 8, spiegazione al verso 24 ).
E in un’altra spiegazione, Srila Prabhupada afferma:
I puri devoti del Signore, le anime che si sono totalmente abbandonate a Lui, non si preoccupano affatto del momento o del modo in cui lasceranno il corpo. Si affidano completamente a Krishna, e in questo modo tornano a Lui facilmente e gioiosamente.
(Bhagavad-gīta, Cap. 8, spiegazione al verso 23).
Non c’è modo di alleviare quella penosa sofferenza che si avverte così spesso nell’area del plesso solare, che a volte è perfino una sensazione di terrore, e talvolta è un senso di impotenza e di disperazione completa; una tale perdita crea sicuramente nella propria vita una profonda frattura. Spesso essa può mettere in discussione l’intero senso della vita, lo scopo della vita e il significato stesso della vita.
Momenti come questo non fanno che acuire le questioni esistenziali che affrontiamo almeno qualche volta… l’inevitabile partenza da questo mondo che tutti noi dobbiamo compiere… e il processo completo della vita al quale tutti noi partecipiamo e in cui tutti ci ritroviamo inconsapevolmente. Ma sappiate questo:
Per il bhakta, la morte significa avere un cuore che non può più contenere tutto l’amore che ha per il divino amato. Vuol dire esplodere fuori dalla propria struttura mortale in una forma che possa incarnare la straripante abbondanza dell’amore che deriva dalla bhakti.
Eppure questo partire, sorprendentemente è pieno di così tante benedizioni. Non conoscevate la persona prima che nascesse. La sua vita ha poi intessuto una rete sempre crescente di relazioni amorevoli per quella persona. E certamente il modo di essere e l’amore di quella persona durante il suo breve soggiorno in questo mondo avranno senza dubbio toccato i cuori di una certa parte di umanità. Il vostro dolore è, e continuerà ad essere, un sobrio testamento e un motivo di gioia per una vita così.
In questo momento riflettete sul miracolo di questa persona! A quanti, siano essi pochi o molti, chi ci ha lasciato ha toccato il cuore: questo è il motivo per il quale questa persona è venuta qui. La presenza unica di questa persona nella vita di chi amava era essenziale, vitale e insostituibile. E questa persona continuerà ad essere una presenza insostituibile, una presenza speciale nei cuori di tutti coloro che l’hanno amata.
Quello che sento essere così importante da contemplare in momenti come questo è che mentre la presenza fisica di chi ci ha lasciato non c’è più, la vostra relazione con questa persona in effetti è rimasta. Il vostro amore, il vostro affetto per questa persona speciale e il suo modo di essere, la sua energia, la sua presenza, e il vostro apprezzamento per tutto quello che era in questa breve vita… tutto questo e molto altro è un dono speciale di Sri Sri Radha e Krishna.
Il vostro amore per la persona che ci ha lasciato continuerà e quindi la vostra relazione certamente continuerà. Proprio perché l’amore è alla base di tutte le relazioni, la vostra relazione continuerà fintanto che amerete quella persona. Ed è questo improvviso mutamento che chiamiamo morte che rappresenta la nostra sfida per orientare nuovamente la nostre relazioni presenti con coloro che se ne sono andati.
Continuerete ad amare quella persona, continuerete a ricordare quella persona e a ricordare tutte le volte che avete trascorso del tempo con lei, e quindi continuerete ad avere una relazione con quella persona. Anche se non avrete più la sua presenza fisica nella vostra vita, avrete parti di lei nel vostro cuore che nessuno potrà portarvi via e che sono ancora parte di voi perché questa persona non è mai stata limitata dal suo stato fisico quando era qui in questo mondo. Il vostro vero essere, chi siete veramente, è grazie a questa persona.
Il dono che questa persona ha dato a tutti coloro che ha amato è il dono di rendere il cuore più grande. Se quella persona non fosse stata presente nella vita di coloro che amava, tutti loro sarebbero stati privati dei contributi speciali di quella persona; tutti voi non avreste amato quanto avete amato, e ora amate così tanto grazie alla sua presenza nella vostra vita.
Potremmo essere separati dalla presenza fisica dei nostri cari, ma la parte disincarnata delle nostre relazioni (ananga = aspetto disincarnato del puro amore) continua nei nostri cuori e con un amore che può apparire all’improvviso e con altri messaggeri del amore. Riceverete questi doni!
Anche così, mentre tutto questo può essere così bello, e il miracolo del suo essere e della sua presenza nella vostra vita in quegli anni così fugaci è stato senza dubbio un grande guadagno, ora il momento è di così profondo dolore, e a volte persino di rabbia o di angoscia per il succedersi delle cose che ci hanno privato di queste anime così care. Questi sentimenti vanno bene. Non mandateli via.
Non è questo il momento di trattenere o di rimandare quello che fa profondamente soffrire il cuore; nella misura in cui avrete amato, in tale misura sentirete un tipo di dolore che forse non avrete mai provato prima. Dovete attraversare questo processo doloroso e concedervi del tempo per farlo. Potete piangere per questa persona, e allo stesso tempo potete celebrare questa persona. Potrebbe essere necessario parlarne con altri e potrebbe essere necessario parlare solo a se stessi. Potrebbe essere necessario fare delle passeggiate in mezzo alla natura per consentirle di abbracciarvi e di confortarvi in un momento come questo e potrebbe essere necessario prostrarsi davanti a Prabhupada e a Sri Sri Radha e Krishna per chiedere il loro aiuto. Potrebbe essere necessario creare nel vostro cuore un luogo sacro e speciale per la persona amata o un luogo speciale all’interno della vostra casa.
Vi prego, non limitate i modi per elaborare questa perdita, perché se lo si fa, nella misura in cui lo si farebbe, impediremmo in modo proporzionale il ricevere quei doni speciali che vi arriveranno e che vi aspettano per aver completato questo processo. Ci sono veramente delle benedizioni speciali che ne derivano, delle benedizioni che non potrebbero giungere diversamente.
La scomparsa di questa persona annuncia veramente un senso più profondo della vita, una maggiore profondità del cuore e una maggior consapevolezza del percorso devozionale che state percorrendo. Chi vi ha lasciato vi sta mostrando il cammino per dare un senso più profondo alla vita nel qui e ora, proprio con la sua stessa morte.
Possano i doni di questa persona fluire nel vostro cuore e nella vostra vita e continuare a fluire per il resto del vostro tempo, qui e per sempre.
Garuda Das, PhD