Sabato scorso ho partecipato con delle amiche al festival del Ratha-yatra a Daytona Beach. Durante i mesi primaverili e estivi ci sono molti festival simili in Florida, e sono partita in macchina portando con me alcune devote. Una delle mie amiche aveva degli adesivi (con un verso della Bhagavad-gita) e me li ha dati da distribuire. Questo mi ha permesso di parlare con i passanti in un modo molto informale: davo loro l’adesivo, leggevo il verso (o in alcuni casi, lo leggevano a me) e poi li invitavo alla festa che tenevamo sulla spiaggia per il pubblico. Era tutto bene organizzato: c’era un tendone, un palco e alcuni gruppi musicali.
Di solito i dialoghi con le persone che incontravo erano piuttosto brevi. Solo in un paio di casi ho avuto una vera conversazione con qualcuno. La seconda volta è stata con un uomo della mia età, che ha iniziato dicendo: “Sono uno di quelli chiamati ‘baby boomer’” (i bambini nati subito dopo la seconda guerra mondiale), e questo lo aveva portato a conoscere molte vie spirituali nel cammino della sua vita. Era istruito, aveva un Master, così come anche sua moglie che si era avvicinata a me mentre parlavamo. Tutti e due erano in bicicletta. Mi disse che, dopo aver esplorato molte vie spirituali, era diventato battista, ma non in modo settario o dogmatico.
Ad un certo punto ho detto: “Hare Krishna”, e lui ha chiesto: “Oh, voi siete degli Hare Krishna?” Gli ho risposto di sì, e mi sono domandata quale fosse la sua impressione (a volte un’idea preconcetta può bloccare l’apertura mentale di una persona). Si ricordava degli Hare Krishna negli anni ’70, e nella sua mente li associava vagamente agli hippies. Si ricordava di averci incontrati negli aeroporti, dove la distribuzione dei libri era andata avanti per anni. Ma non aveva nessun’impressione negativa.
Poi mi indicò uno dei devoti del festival (Krishna Keshava prabhu, che è vice presidente del tempio di Alachua) che gli si era avvicinato quel giorno, e mi disse che anche senza conoscere la nostra filosofia o i particolari della nostra tradizione spirituale, era rimasto colpito dal calore e dalla cordialità di Keshava.
Questa la dice lunga. Se una persona così è un Hare Krishna, dev’essere una cosa buona.
Di rimando mi fece ricordare qualcosa che aveva detto Srila Prabhupada. “Agite in modo tale che le persone vedano che noi abbiamo un carattere ideale”. E quando gli chiesero: “Come si può riconoscere un vaisnava?” Srila Prabhupada rispose: “È un perfetto gentiluomo”.
La filosofia vaisnava è completa e profonda, e vengono spiegati molti dettagli della conoscenza trascendentale. Essa ha anche i suoi aspetti esoterici, che approfondiscono tutte i dettagli della vita interiore e dei reami dello spirito. Ottenendo la conoscenza e dedicandoci al metodo del bhakti-yoga, a volte potremo pensare di essere avanzati, o anche migliori degli altri. Eppure è così bello ricordarci, come ha detto quell’uomo in bicicletta sulla spiaggia, che è la prima impressione quella che conta. Un pò di calore umano, il parlare agli altri con rispetto, può fare molto. Come aveva detto quell’uomo: “Questa la dice lunga”.
Vegavati devi dasi