Sarà possibile che il Great Reset esista veramente? Oppure è solo una teoria dei complottisti, di chi vede congiure e complotti dietro ogni avvenimento?
In effetti, il Great Reset è il nome di una teoria economica e sociale elaborata da Klaus Schwab, ingegnere, professore di economia politica all’Università di Ginevra, e fondatore del WEF (World Economic Forum o Forum economico mondiale) che riunisce i principali esponenti internazionali del mondo della politica, della finanza e dell’industria, e vuole promuovere le strategie che devono dirigere la società globale utilizzando ampiamente robotica e altri sistemi elettronici.
Klaus Schwab ha enunciato la sua teoria in due libri: La quarta rivoluzione industriale, e COVID-19 – The Great Reset.
Dunque non è una ipotesi sostenuta dai complottisti, ma è lui stesso che con altri programmatori sociali, ha fatto conoscere la sua teoria nei suoi libri e in talk privati e pubblici.
Klaus Schwab ha spiegato che “La pandemia ci ha mostrato quanto rapidamente possiamo effettuare cambiamenti radicali nel nostro stile di vita… e rappresenta una rara quanto stretta opportunità per poter riflettere, ripensare e riorganizzare il nostro mondo.”
Si potrebbe considerare che il Great Reset sia già in atto, anche se a livelli solo iniziali. Si tratta dell’effetto calamita, ovvero l’accentramento di ogni potere. E’ come avere un grosso blocco di metallo che attira tutte le piccole schegge di metallo. E’ quello che vediamo ora: i villaggi, le medie e piccole aziende, le piccole aziende a conduzione famigliare, l’artigianato locale, i negozi, le piccole comunità e le fattorie stanno scomparendo, al loro posto gigantesche imprese multinazionali, catene di negozi e centri commerciali. Paesi che un tempo erano comunità vive con negozi, artigianato locale e con persone che si conoscevano bene e si aiutavano, ora stanno morendo. Le persone sono sempre più distanti dalla realtà che li circonda, apparentemente molto vicine, ma sempre più lontane e sempre più immerse in un loro mondo; le persone sono divise, non si conoscono più, hanno poche cose in comune. La religione è penalizzata, infatti nella pandemia Covid si poteva andare sui metro pieni di persone, ma non nei luoghi di culto.
Vediamo già che le macchine stanno sempre più sostituendo gli esseri umani e, basandosi sulle descrizioni che dà Schwab del transumanesimo, il timore di molti è che si vogliono trasformare le persone in macchine senza sentimenti e ideali; oggetti quasi inutili da buttare via quando non servono più.
Ai caselli autostradali, e ai call center ci sono voci registrate, le pompe di benzina sono self, le piccole stazioni ferroviarie sono senza personale. Quello che mangiamo è cotto, precotto, confezionato, snaturato e prodotto da gigantesche imprese industriali con mezzi meccanici. Ora abbiamo il Green Pass e siamo solo agli inizi. Quello che si vuole fare è tentare di avere uno strumento di gestione totale.
Ecco in breve i timori che suscita il Great Reset sulla base della quarta rivoluzione industriale che sembra aver come scopi:
- Ottenere una concentrazione totale di ogni potere (militare, tecnologico, culturale, economico e sociale) nelle mani di pochissime persone.
- Trasformare tutta la società umana in una società atea di animali docili e produttivi che vivono poco e quando non servono più vengono soppressi in vari modi.
Le modalità per raggiungere questi scopi sono:
- Un utilizzo capillare di sofisticati sistemi digitali di controllo fiscale, militare, politico, sociale e individuale grazie a sofisticate macchine, computer, microchip, robot, intelligenza artificiale, droni ecc. Viene data grande importanza ai media. Esiste un controllo capillare di premio-punizione per i cittadini non-conformi, come oggi in Cina è già in funzione il sistema di credito sociale.
- Abolire ogni forma di spiritualità. La spiritualità responsabilizza le persone, le eleva al di sopra del concetto di uomo usa-e-getta e promette un futuro eterno di gioia e di amore.
- Abolire ogni forma di espressione culturale diversa dal sistema e ogni nozione di storia. La storia può insegnare molte cose e questo non va bene.
- Abolire la famiglia con propagande varie, e ridurre drasticamente la popolazione mondiale con finte e vere pandemie, guerre, sterilizzazioni di massa e eutanasia. Favorire la compagnia di animali, di robot e di relazioni virtuali come sostituti della famiglia umana.
- Abolire la proprietà privata in quanto fonte di iniziativa, creatività, volontà di espressione indipendente e ricchezza, che devono essere solo nelle mani del potere.
- Abolire ogni forma di medicina naturale (ayurveda, medicina tradizionale cinese, omeopatia, iridologia e altre) sostituita da farmaci chimici e medicina elettronica. La medicina naturale esorta a fare una vita sana e naturale che promuove la longevità, e questo non va bene.
Secondo alcuni, la pandemia potrebbe aver rappresentato una tappa importante per arrivare al vero e proprio Great Reset, la pandemia potrebbe essere stata un banco di prova per capire quanto e fino a che punto le persone possono essere manipolate.
In questa particolare influenza si sono comunque notati dei segni inquietanti. Il primo è stato un martellamento continuo dei media, l’istituzione di un pass elettronico con validità europeo basato sull’obbligo di sottoporsi ad una terapia sperimentale, una concentrazione ossessiva dell’attenzione su questa malattia come se fosse stata terribile e avesse una mortalità inevitabile.
Le cure però, anche per chi sviluppava delle complicazioni gravi, c’erano e funzionavano, i pazienti guarivano. Non ci è possibile crederlo, non è possibile credere a un tale orrore, ma pare che tutte le cure sono state bloccate, una dopo l’altra.
A questo proposito invitiamo i nostri lettori a vedere un documentario molto interessante sul sito Byoblu: Massimo Mazzucco Le cure proibite.
Vi chiediamo però di guardare questo documento senza pregiudizi, poi di elaborare la vostra propria opinione a riguardo.
Cosa ci riserva il futuro?
La cittadina svizzera di Davos è sede del WEF ed è curiosamente proprio il luogo dove negli anni 20 del secolo scorso lo scrittore tedesco Thomas Mann, premio Nobel per la letteratura nel 1929 e autore de I Buddenbrock e di Morte a Venezia, ambientò una delle sue opere più celebri, La montagna incantata, un elaborata narrazione dove si parla della malattia infettiva per eccellenza dell’epoca, la tubercolosi. Thomas Mann aveva denunciato il nazismo, esule negli Stati uniti, nel 1945 parlò per primo al popolo tedesco sconfitto e a una Germania distrutta dai bombardamenti.
Anche se questa teoria fosse così terribile come sembra a molti, non esiste nessuna soluzione materiale proprio perché la società umana è arrivata a questo punto per aver permesso ogni tipo di degradazione come aborto, divorzio, pornografia, sterminio di animali, consumo di stupefacenti, gioco da azzardo, violenza mediatica e guerre di aggressione, tutto per aver perso ogni valore spirituale, onestà, veridicità, amicizia e amore per gli altri.
La soluzione è, come sappiamo, solo spirituale, ed è ora il momento di un profondo risveglio spirituale: grandi harinam e kirtan, informazione capillare sui valori e sulle soluzioni spirituali, spirito di amicizia e di unità tra tutti i devoti del Signore, coerenza, forza spirituale, comunità vive e attive dove si promuova un grande spirito di accoglienza.
E’ importante dare il buon esempio, formare le persone, e trasmettere dei valori e dei sentimenti spirituali, altrimenti se il Great Reset fosse una realtà, travolgerà tutta la società, e anche noi stessi saremo travolti e fortemente indeboliti da pandemie, da guerre, da maltrattamenti e da una terribile povertà spirituale e materiale.
VaisnavaLife.com team