L’ashram, per estensione, è il luogo dove vivono delle persone che praticano la vita spirituale, e una delle regole d’oro per viverlo con dedizione sincera è il rispetto per gli altri e l’aiuto reciproco… Come e quando correggere chi sta vicino a noi?
Ci sono tre persone a cui viene permesso di correggere altri:
1- una persona che ha una posizione spirituale (il vostro maestro spirituale)
2- una persona che e’ in una posizione manageriale (GBC, presidente di tempio, capo di dipartimento)
3- un devoto al quale un altro devoto in difficoltà chiede di aiutarlo a migliorarsi
Srila Prabhupada riguardo il fatto di correggere altri:
Essere devoto significa essere in grado di tollerare ogni tipo di disagio e di capricci della natura materiale, e poiché il devoto è molto assorto nel servire Krishna, non perde tempo ad arrabbiarsi o a sentirsi offeso con gli altri o a cercare dei difetti. No. Devoto significa essere molto liberale e gentile con tutti, essere sempre un gentiluomo in ogni circostanza della vita.
(Lettera di Srila Prabhupada a Hamsadutta, 12 ottobre 1972)
Vi è una differenza tra il criticare e il correggere. Un devoto comprende che criticare un Vaisnava contamina il cuore e impedisce il progresso spirituale. Per correggere un devotro bisogna essere liberi dall’invidia e desiderare di aiutare in modo pratico il devoto nella sua coscienza di Krishna.
Metodi di correzione
- Correggere con il proprio esempio personale e la propria compagnia;
- Consigliare il devoto di prendere rifugio in un devoto più avanzato;
- Un giovane devoto non dovrebbe cercare di correggere personalmente un altro devoto. Dovrebbe rivelare il proprio cuore a un devoto anziano con il quale si sente a proprio agio e ascoltare i suoi consigli per correggere la situazione.
Se ci viene fatta una critica sincera e onesta dovremmo esserne grati, e non sentirci offesi.
Reagire negativamente nei confronti di una correzione sincera è sintomo di falso ego.
Un vaisnava elevato vedrà qualsiasi correzione che gli viene fatta come misericordia di Caitanya Mahaprabhu.
Prevenire è meglio che curare. Se tutti i devoti si prendono la responsabilità di sviluppare la giusta consapevolezza nel loro comportamento, la necessità di correzzioni verrà minimizzata.
Se qualcosa avviene e io dico che nessuno coopera con me o nessuno vuole fare le cose con me, quello è il MIO difetto, NON IL LORO. Il devoto Vaisnava deve pensare così. Non dovremmo trovare difetti negli altri, criticare e andare via. Meglio essere sempre desiderosi di offrire ogni rispetto e considerarli sempre nostri superiori.
(Lettera di Srila Prabhupada a Gaurasundara, 26 agosto 1972)