La calma è virtù dei forti, ma vogliamo una calma diversa, perché non basta essere calmi, vogliamo una calma unita alla bontà e alla saggezza. La calma generalmente si esprime con movimenti armoniosi, con il giusto tono di voce, con il ponderare le cose senza farsi prendere dalle emozioni opposte, come il desiderio e la repulsione che possono produrre dei giudizi affrettati e spesso sbagliati. All’opposto della calma abbiamo altre emozioni negative, come la collera, l’ansietà, la fretta, l’agitazione. La calma come tutte le qualità desiderabili viene da un giusto comportamento, dal fatto di sentirsi bene, sicuri di quello che facciamo, dal sapere che siamo protetti e amati da Krishna.
La vita oggi è frenetica, e a volte corriamo troppo anche nel mondo della devozione. Cerchiamo invece di fare le cose con cura e attenzione, prima di iniziare il nostro servizio davanti all’altare apriamo il nostro cuore al maestro spirituale e a Radha e Krishna, e preghiamoli di fare bene, di fare le cose con serenità. Se per esempio cuciniamo, al momento dell’offerta, cerchiamo nuovamente di aprire il nostro cuore e preghiamo con tutto l’affetto che abbiamo che il cibo che abbiamo cucinato e ci apprestiamo ad offrire diventi veramente un cibo spirituale, che possa poi nutrire tutti quelli che lo onorano.
Nella preghiera a volte si corre troppo in fretta oppure si dicono i mantra e i versi meccanicamente. Invece, rallentare, raccogliersi e cercare di dire i sacri mantra con con più lentezza e a mani giunte ci pone nella giusta situazione mentale, ci aiuta, e cambia molto il nostro stato interiore e anche quello degli altri. L’importante non è solo quello che diciamo ma come lo diciamo.
Il kirtan è un canto, ma dovrebbe essere un bel canto, un canto melodioso e sentito; le persone che cantano, sopratutto dei canti sacri, si preparano a volte per mesi e anni per cantare bene, perché quei canti, quelle lodi non sono delle canzonette, è il canto supremo che si rivolge a Krishna, e non può essere un urlo stonato e fastidioso.
La calma viene dal sapere le cose giuste. Viene dal leggere i testi sacri. Nella Bhagavad gita Srila Prabhupada spiega che per essere sereni e tenerci lontani da ogni agitazione dovremmo immergerci nella lettura delle scritture vediche che traboccano di narrazioni e di insegnamenti che possono soddisfare la mente.
La lettura dei libri di Srila Prabhupada ci nutre spiritualmente ma li stiamo leggendo, ne discutiamo insieme il contenuto?
Srila Prabhupada: “Io non penso che voi leggiate tutte queste cose…..voi leggete? Se non leggete sarete agitati. Voglio andare dal Giappone in India dall’India in Giappone… Voi siete agitati perché non leggete! Sto facendo così tanta fatica per voi, ma voi non ne approfittate! Non dovreste approfittare di mangiare e di dormire, piuttosto approfittate di questi libri! Allora la vostra vita avrà successo. Il mio dovere è stato di avervi dato così tante cose di valore, giorno e notte ho cercato di convincervi, parola per parola, e se voi non ne traete profitto, allora cosa posso fare per voi?”
Gopinath Prema das