Pensavo di partire, ma in quel momento il vento ha fatto sbattere con forza una porta. Che sia un segno che mi dice che non va bene muoversi ora?
La natura è diretta in modo cosciente da un ente cosciente, …”La natura materiale agisce sotto la mia direzione…..” (Bhagavad gita) e ci manda dei segnali per farci capire come muoverci nel mondo, e per chi la sa leggere è proprio come un libro aperto. Ho cercato allora di sapere qualcosa di più sulle porte e il loro significato.
Nel Vastu Shastra, il testo vedico che riporta la conoscenza antica dell’architettura, la porta rappresenta la bocca della casa, le finestre sono gli occhi. Dalla porta entrano varie energie, positive e negative, che nutrono la casa e i suoi abitanti. Possiamo sapere molto di una casa e della natura dei suoi abitanti anche solo osservando la porta di entrata, dalla sua grandezza, solidità, bellezza, e soprattutto dal suo posizionamento nelle 8 direzioni (sud, sud-ovest, ovest, nord-ovest, nord, nord-est, est e sud-est).
Le porte separano uno spazio da un altro; sono una barriera, a volte tra il pubblico e il privato. C’è anche del mistero in una porta chiusa, non possiamo vedere cosa e chi c’è la di la di essa.
A volte, nella nostra vita, troviamo tutte le porte aperte; a volte tutte le porte ci sono chiuse. Se una porta è chiusa possiamo andare via oppure provare a bussare, a suonare un campanello e a parlare con chi si presenta alla porta. Useremo parole gentili con lui perché solo in questo modo potremo procedere. Bob Dylan nella sua celebre canzone cantava “…Knock knock knocking at heaven’s door” così se bussiamo alla porta del paradiso, alla porta di Dio, avremo delle risposte, “Bussa e ti sarà aperto”.
Si parla anche delle chiavi del paradiso, ma dobbiamo meritarle e se ce le danno dobbiamo stare attenti a non perderle, come diceva scherzosamente un devoto: “Ma perché non ci hanno ancora dato le chiavi del paradiso? Perché le perdiamo!”
E’ certo un invito a non gettare via l’opportunità che ci dà la vita umana, l’unica forma di vita che ci permette di poter ‘bussare alle porte del paradiso’ e di praticare la spiritualità.
Chi suona alla nostra porta va accolto con gentilezza; secondo le Scritture Vediche, l’ospite è sacro, e anche se fosse un nemico, chi si presenta alla nostra porta va accolto e trattato come un amico.
Nei secoli scorsi quando si perdeva una guerra, lo sconfitto consegnava le chiavi della porta della città al vincitore come segno di resa.
Ci sono poi delle porte speciali che possono condurci verso l’alto, come quelle che si trovano nei luoghi santi, uno di questi luoghi è Haridwar che significa letteralmnente la porta di Dio.
Le porte danno un senso di protezione, sulle porte, all’entrata della casa ci sono delle entità che proteggono l’edificio, come Ganesh, Garuda oppure dei leoni, e sopra la porta troviamo il simbolo della casata, come uno stemma araldico.
I luoghi importanti hanno una grande entrata, e queste grandi entrate sono fatte per creare una certa emozione; non appena vediamo questi portali sappiamo di entrare in un luogo importante, dove si fanno cose importanti. Templi, chiese, grandi uffici governativi, anche stazioni, scuole e banche spesso hanno delle entrate imponenti. I templi moderni, quelli del consumismo che sono i grandi supermercati, hanno grandiosi portali trasparenti che si aprono da soli e invitano le persone a entrare accolti dalla musica.
Varcare la soglia ed entrare in un tempio vuol dire lasciare dietro di noi il mondo materiale ed entrare nell’ambasciata del mondo spirituale. Appena entriamo siamo avvolti da un’atmosfera diversa, altri colori, altri suoni, altri aromi e sopratutto altre emozioni. Dopo quella porta entriamo in un luogo nuovo ed eternamente affascinante. C’è un’altra porta, è quella porta che si apre quando in un certo momento cerchiamo di allontanarci dai pensieri mediocri e cerchiamo di fare le cose con devozione, quando pensiamo di voler soddisfare Krishna. Ecco allora che si apre una porta invisibile ma molto reale, la sentiamo aprirsi nel nostro cuore.
Sajjana Ashraya das