Srila Prabhupada e i suoi devoti

Pranada dasi, autrice di diversi libri di successo, tra cui Bhakti Shakti, che è stato pubblicato in italiano da pochi mesi, in questo brano ci parla dell’importanza della buona comunicazione, e come comunicare bene, sia essenziale per l’armonia e il progresso spirituale. Tratto dal suo saggio Building an all attractive ISKCON.

E’ interessante vedere come il termine comunicare abbia la stessa radice del termine comunità e comunione. Communis in latino significa avere qualcosa in comune. Krishna è il fattore comune che ci unisce. La comunicazione crea la comunità e la fratellanza spirituale nella comunità. Questi tre fattori sono intrinsecamente collegati, e la comunicazione è l’elemento che li unisce. Il comunicare è il fattore più importante di una comunità, che crea e sostiene la comunità. In effetti sta alla base di tutte le interazioni sociali nella comunità. Grazie a una onesta comunicazione si possono fare miracoli, e senza di essa, perfino con la filosofia più attraente, non saremo in grado di sviluppare una comunità che dura nel tempo.

Ho specificatamente dato a questo brano il titolo Una buona comunicazione per indicare che c’è differenza tra la buona e la cattiva comunicazione. Una buona comunicazione si attua quando comprendiamo alcuni aspetti importanti della comunicazione. Prima di tutto deve essere a doppio senso. La comunicazione a senso unico è completamente inefficace. Questo tipo di comunicazione tra marito e moglie, genitore e figlio, responsabili e dipendenti, non aiuta a costruire una relazione, e probabilmente coloro che la ricevono non sono soddisfatti, a volte fino al punto di provare dei sentimenti di ribellione. Quando permettiamo alla comunicazione di fluire in entrambe le direzioni, lo scambio acquisisce forza. E ancora più importante, noi impariamo qualcosa, perché tutti hanno qualcosa da offrire.

L’aspetto più cruciale che permette alla comunicazione di fluire in entrambe le direzioni è l’ascolto. Ascoltare è stato definito uno degli strumenti meno utilizzati ma più essenziali per la comunicazione. Molto spesso è questa la causa principale del fallimento nei matrimoni o perché vi sono incomprensioni tra i responsabili e i dipendenti. Se qualcuno si sente giudicato, non si aprirà. Sente che non lo consideriamo, e non parlerà.

Ascoltare apertamente non vuol dire abbandonare la nostra capacità di discriminare il giusto dallo sbagliato. Vuol dire essere cosi aperti di mente da accogliere le prospettive altrui e comprendere che ci sono altri punti di vista, e che io potrei non avere sempre ragione. Ascoltare senza giudicare e ascoltare con rispetto ed empatia significa che abbiamo sufficiente integrità per rispettare gli altri, non importa dove sono situati nel cammino spirituale e che noi comprendiamo chiaramente gli insegnamenti della coscienza di Krishna e li seguiamo con serietà.

Noi predichiamo agli altri e cerchiamo di incoraggiarli, ma con il più grande rispetto, sapendo che non dobbiamo metterci a fare i giudici della loro vita. Senza questa attitudine, la vera comunicazione diventa impossibile.

Sappiamo tutti cosa vuol dire cercare di comunicare con qualcuno che ci giudica in un certo modo o non gli va il nostro punto di vista. Diventa uno sforzo infruttuoso per entrambi. Vale la pena di comunicare. E’ possibile, dà soddisfazione, e ancora più importante, è assolutamente necessario per l’armonia e il progresso.