L’India è molto cambiata nel corso degli anni. L’inquinamento è un problema drammatico e urgente; Delhi è una delle città più inquinate del mondo e l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del cibo sono difficili da evitare. Si stima che il prossimo anno in India moriranno più di un milione di persone per problemi legati all’inquinamento.

Non posso dire di aver amato tutto quello che ho visto di Vrindavana, purtroppo è molto inquinata e rumorosa, ma il Krishna Balarama Mandir è  pulito, verde, accogliente, di un’architettura di grande bellezza, e pieno vita, di musica e di  devozione. Dopo Vrindavana, mi sono trasferito ad Haridwar che ha un clima più fresco. Il tempio, il Goloka Dhama e Sri Sri Radha Madhava Mandir è un vecchio edificio molto bello dove ci si sente protetti,  l’interno è un giardino con alberi e fiori e persino una goshala con delle pacifiche mucche. Celestiale! Ma il giorno dopo mi sono ammalato, febbre, e grande debolezza. Forse sono stati i cambiamenti climatici o le tossine che ho accumulato negli ultimi mesi.

Ed ecco il cuore della storia. Il cuore è Badri Vishala Prabhu, Presidente del tempio, e discepolo di Lokanath Swami. Vishala è un intenso Brahmacari indiano di circa 60 anni, e per intenso non intendo una persona pesante e irritabile, ma una persona molto dedicata e dinamica, lo si può vedere ovunque  e per tutto il giorno, dalla mattina alla sera; ora è nel tempio, poi in cucina, o nel giardino, sulla veranda a supervisionare dei lavori, o per il pranzo  insieme ai devoti. E ha sempre con se uno smart phone, si connette con devoti e amici, e parla, aiuta, incoraggia, ascolta.

Mi sono ammalato e Vishala mi dice: “Ora sono il tuo medico, devi seguire i miei consigli”, e così ho fatto. Mi ha dato della frutta, ha preparato alcune medicine naturali con radici ed erbe, ha cucinato personalmente per me e ogni volta che mi vedeva, e succedeva molto spesso, mi chiedeva: “Come stai? Come ti senti? C’è qualche miglioramento?” e poi nei giorni seguenti aggiusta la dieta e da nuovi consigli: “Ora prendi un po’ di dahl, poi un po’ di frutta, ma solo quando la temperatura è più calda … metti a bagno 10 mandorle tutta la notte e mangiale ogni mattina.”

Ieri verso le 6 del mattino un devoto mi ha passato un cellulare, “Vishala vuole parlarti.”

“Hare Krishna! Come ti senti oggi? Sarò fuori tutto il giorno e tornerò stasera. Questa mattina prendi un kichari, ma non troppo, e dovrebbe essere un po’ liquido, poi quando inizia a fare caldo, prendi un po’ di frutta. Ci vediamo stasera. ”

Ora sono guarito, e ho anche della  gratitudine, ed ecco il mio ‘siddhanta’ di questa esperienza. E’ un siddhanta che non viene proprio da me, ma da un devoto che ho conosciuto a Vrindavana. Mi sono ispirato a lui. Questo è il suo punto, il suo motto:

“Prendiamoci cura dei devoti e tutto fiorirà!”

Certo! Quando i devoti vedono che ci si prende cura di loro, fanno di tutto per la persona che li aiuta e per la comunità. Danno il loro tempo, la loro intelligenza, il loro denaro e il loro  cuore per la comunità. E la comunità fiorisce e le persone vogliono naturalmente farne parte.

La gerarchia è molto importante perché ci aiuta a sviluppare e mantenere il rispetto ed evitare l’anarchia. È anche molto importante avere dei “leader intermedi”, dei ‘leader servitori’ che siano visibili, esemplari e premurosi con gli altri, e che in questo modo aiutano gli altri a diventare come loro . E gli “altri” non sono le persone esterne. Le persone che devono essere  salvate per prima non sono loro, siamo noi! E quando ti senti bene, allora vuoi condividere la tua felicità con gli altri, il risultato sarà una naturale espansione della comunità.

Sajjana Ashraya das