Srila Prabhupada ha ispirato e amato ognuno di noi. La Coscienza di Krishna è idealistica e a noi interessa ottenere un amore ideale, il più profondo e sincero, per Krishna e per i Suoi devoti.

La ISKCON è la nostra famiglia. Vogliamo assicurarci che non solo sopravviva, ma anche prosperi. Abbiamo tutti un grande amore per il nostro maestro spirituale, Srila Prabhupada, e dobbiamo svolgere il nostro dovere.

Qual è il nostro dovere? Qual è lo scopo di diffondere il movimento, solo per il gusto di diffondere qualcosa? Qual è lo scopo di costruire un tempio, è solo per costruire un grande tempio? Qual è lo scopo della predica? Cosa predichiamo? A quale scopo raccogliamo dei fondi? Per avere tanti soldi?

Siamo disposti a fare e a dare qualsiasi cosa per raggiungere un livello di consapevolezza più elevata perché siamo fatti per conoscere e amare la Verità Assoluta. Stiamo dando la nostra vita per la Verità Assoluta.

Ma qual è il punto che voglio fare? Cerchiamo ancora la verità assoluta? Perché recitiamo 16 giri e seguiamo i quattro principi regolatori? Perché non ci godiamo la gratificazione dei sensi? Perché questo metodo dovrebbe metterci più in contatto con l’essenza di noi stessi, non alienarci. Non è così?

Ci manca qualcosa? Come stiamo procedendo? Non è un problema di leggi e risoluzioni. Quante risoluzioni dobbiamo scrivere prima di renderci conto che questo non è un problema strutturale?

Forse ci sentiamo isolati? Ci conosciamo l’un l’altro? Come movimento, non abbiamo più la presenza di Srila Prabhupada e la sua visione. Possiamo rivivere il suo spirito rivoluzionario? Quella vibrante ispirazione che conquistava le persone? Quello spirito non lo troveremo nella burocrazia, nei grandi templi o nei grandi titoli. Proprio come le persone non possono trovare la felicità nelle auto, nelle case, nella famiglia o nel lavoro, l’ISKCON non troverà delle soluzione in quel modo. Queste cose sono temporanee.

Soldi fama ed edifici sono temporanei; e allora? Krishna è felice della devozione che poniamo in queste cose. Egli è nei nostri cuori e conosce quello che sentiamo e quello che non sentiamo.

Questo è un movimento spirituale, quindi non troveremo delle risposte materiali. Dobbiamo ricominciare a farci delle domande spirituali. Chi siamo noi? Quale è lo scopo della nostra vita?

Il nostro movimento è fatto per avvolgere le persone con ondate di amore e di devozione trascendentale. Non dovremmo schedarci l’un l’altro e vederci come donne, ritvik, guru, bhakta o gurukuli. Non possiamo accontentarci ed essere soddisfatti delle nostre percezioni superficiali della Verità Assoluta. Non possiamo diventare l’epitome del detto, ‘leccare l’esterno del barattolo di miele’.

Come movimento, abbiamo fiducia delle nostre guide, abbiamo fiducia in noi stessi? Le lezioni di Bhagavatam a cui partecipiamo dovrebbero parlare della nostra vita; le lezioni dovrebbero concentrarsi sul tempo il luogo e sulle circostanze che stiamo vivendo e darci ispirazione. Come movimento, dobbiamo muoverci. Dove stiamo andando? Ci stiamo assumendo tutti la responsabilità di mantenere in salute il corpo di Srila Prabhupada?

Guardiamo più in alto, e guardiamoci dentro e ricordiamo che siamo tutti devoti. E tutti vediamo le cose in modo diverso. Non è la nostra visione individuale che è potente, ma la nostra visione combinata che è potente. Insieme dobbiamo trovare la visione di Srila Prabhupada.

L’Ista gosthi è un modo autentico per capire come cooperare e collaborare insieme; come creare delle sinergie organiche. Siamo tutti qui per essere strumenti di Krishna. Abbiamo tutti le nostre storie personali e tutti abbiamo sentito la Sua chiamata. In un certo senso, potremmo dire che siamo tutti sposati l’uno con l’altro per il nostro comune amore per Krishna e Srila Prabhupada. Non esiste il divorzio nel sistema vedico. Srila Prabhupada aveva chiesto di non sprecare nemmeno una goccia del sangue che serviva per aiutare i devoti. Se stiamo versando il sangue di Srila Prabhupada per mandare via le persone e per scoraggiarle, a cosa servirà? Uniamo le nostre forze. Non dimentichiamo quella visione che tutti aspiriamo a vedere. Insieme troviamo la gioia di Sri Gaurasundara che scioglie i cuori di tutte le anime condizionate, incluse noi stesse. La potenza di Sri Caitanya è presente quando i devoti e le devote stanno insieme. Ascoltare e cantare, insieme. Cominciamo ora ascoltandoci l’un l’altro per ascoltare veramente. Srila Prabhupada ci ha dato il modello dell’Ista gosthi. Questo è un modo di autentica ricerca e di discussione spirituale. Ed è anche parte della nostra tradizione Vaisnava come viene esemplificato dalle discussioni tra Sukadeva Gosvami e Maharaja Pariksit, tra Sri Caitanya e i Suoi compagni, e tra Krishna e Arjuna nella Bhagavad-gita. Poiché siamo tutti aspiranti devoti, tutti i nostri problemi sociali, politici, emotivi e filosofici possono essere risolti dalla Verità Assoluta.

Ricordiamoci per un momento e senza porre dei limiti materiali, cosa è possibile per il nostro movimento. Quello che vediamo di fronte a noi è una manifestazione esterna dei nostri desideri collettivi. E noi desideriamo realizzare la visione di Srila Prabhupada, non la nostra.

È attraverso la compagnia di altri che impariamo ad amare Dio. Come possiamo dire di amare Krishna, se non possiamo amare i Suoi devoti? Quanti di noi si amano sinceramente? Le sfide che dobbiamo affrontare sono blocchi materiali, ma sono anche opportunità spirituali. Proprio come la regina Kunti pregava di avere sempre dell’ansietà in modo da poter sempre cercare rifugio in Krishna, questa è la nostra opportunità, impotenti, di alzare le braccia per ricevere guida e rifugio dal Signore. I nostri titoli non ci aiuteranno; le nostre tonache non ci aiuteranno. Il nostro status, anche in questo movimento, è solo un vestito temporaneo. Dobbiamo tutti ammettere che non abbiamo le risposte come individui. Quando siamo in crisi come individui, prendiamo rifugio in Krishna. Quindi, come membri di questo movimento, dobbiamo rendere i nostri più sinceri omaggi a Krishna nel cuore di ogni individuo che fa parte del movimento di Srila Prabhupada.

Smettiamola di confondere l’indagine con la critica. Smettiamo di radunarci in aule di tribunale e iniziamo a stare insieme nella sala del tempio.

Muoviamoci verso l’alto, verso una coscienza superiore. Smettiamo di credere nei miracoli e iniziamo a fare affidamento su di loro. Iniziamo ora lasciando i nostri titoli fuori dalla porta e teniamo degli Ista gosthi.

(estratto da una lettera di alcuni Gurukuli ai GBC dell’ISKCON – 1999)