Pianeta terra 2100: l’ultimo secolo civilizzato?
Il pianeta è in pericolo e scienziati, antropologi, economisti, professori di storia, ci avvertono che fattori come la scarsità di cibo, l’esaurimento delle risorse, il cambiamento climatico possono portare alla catastrofe nel secolo a venire. Questa è un idea che la maggior parte di noi non vorrebbe affrontare- che entro il prossimo secolo la vita come la conosciamo oggi potrebbe finire. La nostra civilizzazione potrebbe crollare lasciando poche tracce della sua esistenza. Per cambiare il futuro che ci aspetta, dapprima dobbiamo esserne coscienti e, pianificando come affrontare il peggio, dobbiamo anticipare gli eventi. Sembrerebbe fuori luogo, estremo, quasi impossibile. Tuttavia secondo ricerche scientifiche molto precise questa è una possibilità molto reale. A meno che noi non attuiamo al presente un cambiamento drastico, potrebbe succedere benissimo. Esperti nel settore stanno dando degli avvertimenti molto severi, che se non cambiamo direzione, il problema dell’insufficienza alimentare, la diminuzione delle risorse e il cambiamento climatico, possono potenzialmente farci convergere nel prossimo secolo con risultati catastrofici.
La casa sta bruciando – Il pianeta, il nostro ambiente sta bruciando.
La ruota del progresso ci sta schiacciando, in tutto il mondo l’ambiente sta bruciando, ma non si trova una scala di sicurezza. Siamo costretti dentro le pareti dell’atmosfera terrestre e non abbiamo altro posto dove scappare. Il fuoco bruciante dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua, della crisi energetica, l’insufficienza alimentare, rifiuti tossici, piogge acide, aumento della temperatura terrestre, lo scioglimento dei ghiacci, rifiuti atomici, pesticidi, violenza, guerra, perdita del suolo coltivabile, scarsità dell’acqua, perdita della biodiversità, distruzione delle foreste pluviali, sfruttamento dello strato dell’ozono, guerre ambientali ecc. stanno bruciando le nostre vite, surriscaldando il nostro pianeta. Considerando la storia dell’uomo, le civilizzazioni decadono ripetutamente. Il crollo di una civiltà avviene nella maggior parte dei casi quando la suddetta civilizzazione sbaglia nel considerare le necessità dell’ambiente e giunge al punto che la crescita e il bisogno di beni materiali supera ciò che l’ambiente può provvedere. Paragonando il presente agli eventi storici passati non c’è differenza. Quando l’ambiente in cui le precedenti culture fiorirono non fu più in grado di sostenere i loro bisogni queste civiltà crollarono. Perché la nostra civiltà dovrebbe essere diversa? Queste crisi ambientali fecero crollare la civiltà Minoica, Mesopotamica, della valle dell’Indo, Egiziana, Romana e molte altre. Quando non c’era abbastanza terra per provvedere alle necessita della gente, i popoli si muovevano conquistando nuove terre e combattendo i popoli che le occupavano.
Al tempo d’oggi anche dovuto ai cambi climatici, molte parti del mondo come l’Australia, l’Africa, parti dell’Asia e d’Europa stanno affrontando un aumento della desertificazione. Gli eventi stagionali come la caduta delle piogge stanno cambiando e questo può avere pericolose implicazioni sulla distribuzione del cibo. I cambiamenti climatici mondiali sono sempre avvenuti ma ciò che sta succedendo oggi è allarmante. La storia umana è disseminata da numerosi esempi che supportano questa idea. I popoli Maya e Anasazi incontrarono grandi problemi quando il deserto di Sonora si estese verso nord e non poterono coltivare la loro terra.
La civilizzazione occidentale che è diventata una civiltà mondiale è ora in declino. Il problema che fece precipitare questo declino ci riconduce al diciottesimo secolo, quando alcune nazioni iniziarono a importare risorse da posti molto lontani per sostenere la rivoluzione industriale. Le comodità acquisite da questa crescita industriale dipendevano da un flusso costante di risorse prese altrove. Tuttavia non considerarono quale sforzo ci voleva per ottenere queste risorse, e questo è stato probabilmente il loro fallimento. Questo è stato il tramonto di un era di consumismo e avidità, un era di colonizzazione e sfruttamento. Un popolo che non può alimentare se stesso con ciò che produce incontrerà molti problemi. Dovrà spostarsi, combattere, fare guerre, morire per ottenere ciò che necessita. Negli ultimi decenni abbiamo visto questo scenario svolgersi in varie parti del mondo.
La cultura del consumo di carne è al cuore dello sfruttamento delle risorse, del consumismo e della distruzione ambientale.
L’aspetto più distruttivo della rivoluzione industriale è un riflesso del cambio delle abitudini alimentari di intere nazioni. La gente cambiò la catena alimentare; da un pezzo di pane, patate e formaggio, alla bistecca di manzo, il maiale. La maggior parte della gente non si curava del prezzo attaccato a questa “stravaganza” ad eccezione di alcune anime sensibili come Einstein che giustamente sottolineò: “Niente potrà beneficiare la salute dell’uomo e l’aumento della possibilità di sopravvivenza su questo pianeta come l’evoluzione ad una dieta vegetariana.” Anche in tempi più recenti il dottor Neal Barnard ci avvisa: “L’industria della carne ha contribuito alla morte di un numero maggiore di americani che l’insieme di tutte le guerre di questo secolo, di tutti i disastri naturali e di tutti gli incidenti automobilistici. Se la bistecca è la vostra idea del ‘vero cibo per persone vere’ sarà meglio che tu viva realmente vicino ad un vero ospedale.”
L’uccisione degli animali per il cibo, le pellicce i cosmetici, e una delle pratiche più distruttive che avvengono oggi sul pianeta terra. L’industria della carne è correlata alla deforestazione, desertificazione, l’inquinamento delle acque, dell’aria e l’erosione del suolo. Il dott. Neal Barnard presidente del Comitato dei medici per una medicina responsabile (Stati Uniti) dice: “Se sei carnivoro, stai contribuendo alla distruzione dell’ambiente, sia che tu lo sappia oppure no. Chiaramente, la miglior cosa che puoi fare per il pianeta terra è non sostenere una agricoltura basata sulla produzione di cibo per animali.”
Jeremy Rifkin in un suo libro di grande tiratura, Beyond beef, scrive: “Oggi milioni di Americani, Europei e Giapponesi stanno consumando innumerevoli hamburger, bistecche e arrosti, ignoranti del fatto che la loro dieta sta avendo un impatto sulla biosfera e sulla sopravvivenza della vita sul pianeta. Ogni kilo di carne è ottenuta al costo di foreste bruciate, erosione del terreno, inaridimento, fiumi in secca, la dispersione nell’atmosfera di milioni di tonnellate di CO2, ossido nitroso e metano.
Quando uccidiamo gli animali, uccidiamo la Terra, uccidiamo noi stessi.
Al tempo attuale stiamo allevando 40 miliardi di animali per il nostro cibo. Una dieta basata sulla carne sta portando ad una diffusione della distruzione ambientale, sfruttamento delle risorse, e a una crisi globale della salute che non ha paralleli nella storia umana. Consigli riguardanti l’alimentazione che hanno come soggetto il riscaldamento globale e la salute ambientale non sono mai stati così conclusivi come oggigiorno. Le nazioni unite hanno richiamato i governi e le persone ad aprire i loro occhi al cambiamento climatico, dicendo che è “la sfida più grande che l’umanità sta affrontando”. Più di ogni altro fattore, come noi affrontiamo questa sfida dipende dalla nostra dieta.
Consumo di carne, deforestazione, distruzione dell’ecosistema.
L’albero è il nostro più intimo contatto con la natura, le foreste determinano la vita dell’atmosfera terrestre. Negli ultimi 200 anni più del 90% delle foreste sono state tagliate, questo è uno degli aspetti più prominenti della moderna politica ecocidia.
Vuoi salvare le foreste? Smetti di mangiare carne! Ogni persona che diventa vegetariana salva circa mezz’ettaro di terreno per anno. Secondo il Vegetarian Time, una delle principali cause della distruzione delle foreste pluviali è la creazione di allevamenti intensivi. Ogni mezzo kilo di hamburger ricavato da carne proveniente dall’America centrale e del sud costa circa 5 metri quadri di foresta pluviale. Le foreste in tutto il mondo sono state tagliate per far sì che gli Americani, Europei e Giapponesi possano avere i loro hamburger. E’ uno spreco di risorse preziose!
Negli Stati Uniti circa 260 milioni di acri di foreste sono stati liberati per far posto a coltivazioni adatte al nutrimento di animali destinati al macello. Circa il 40% delle terre coltivabili nella parte occidentale degli Stati Uniti è usata per il pascolo del bestiame da macellazione.
Circa un quinto delle terre del pianeta è usato per il pascolo degli animali allevati per il nutrimento dei carnivori, il doppio della terra usata per la coltivazione di cereali e vegetali per l’alimentazione umana. Dovuto alla deforestazione, all’erosione del suolo e alla desertificazione causati dall’industria della carne, essa è chiaramente insostenibile ed ha un impatto estremamente negativo sull’ambiente. Circa il 30% dei terreni sul pianeta è occupato dalle stalle, i pascoli degli animali da macello e per la produzione di prodotti caseari, un altro 33% è usato per le coltivazioni OGM, queste cifre si ingrandiscono ogni anno di più. Il 70% delle terre ricoperte dalle foreste amazzoniche sono state trasformate in terre coltivabili e pascoli, distruggendo la biodiversità, introducendo pesticidi cancerogeni, giocando un ruolo primario nella distruzione delle specie animali esistenti.
Inevitabilmente l’agricoltura di piantagioni destinate al nutrimento degli animali, saccheggia le risorse naturali. Invece di nutrire l’essere umano, la maggior parte dei cereali raccolti è usato per il nutrimento degli animali da macello.
Ogni minuto vengono distrutti l’equivalente di 7 campi da calcio di foresta pluviale. Dal 1970 nell’America latina 50 milioni di acri di foreste tropicali sono state tagliate per far posto alla produzione di cibo per gli animali atti all’alimentazione umana. Lo stesso in Canada, le foreste sono state distrutte per creare pascoli per gli animali.
Il consumo di carne – La causa della fame nel mondo e lo spreco criminale dei cereali
Più della metà dei cereali prodotti nel mondo diventano cibo degli animali che verranno macellati. Il processo della produzione della carne è molto inefficace, nel senso che ci vogliono 7 kili di cereali e legumi di soia per produrre 450 grammi di carne. Se la gente si nutrisse di cereali e altri alimenti vegetali, ci sarebbe uno sfruttamento molto minore del terreno agricolo. Circa 20 vegetariani possono essere nutriti da un campo che altrimenti nutrirebbe un carnivoro. Durante il processo di conversione dei cereali in carne il 90% delle proteine, 99% dei carboidrati e il 100% delle fibre sono perdute.
L’80% del mais prodotto negli Stati Uniti è usato per gli animali, così come il 95% dell’avena. Complessivamente negli Stati Uniti il 56% di tutta la terra coltivata è usata per la produzione della carne. Se tutta la soia e i cereali che servono a nutrire gli animali da macello fossero usati per l’alimentazione umana nutrirebbero 1,3 miliardi di persone.
Il dottor Aaron Altshul nel suo libro Proteine: la loro chimica e politica nota: “Nei termini dell’apporto calorico per acro, una dieta di cereali, vegetali e legumi, nutrirebbe un numero di persone 20 volte superiore ad una dieta carnivora.”
Se il terreno arabile fosse usato principalmente per la produzione di cibo vegetariano il pianeta potrebbe facilmente nutrire una popolazione di 20 miliardi di persone.
Nella realtà succede questo: la produzione di carne per il consumo umano richiede una vasta estensione di terreni che potrebbero essere usati per nutrire la gente, ed è quindi un metodo che toglie il cibo a milioni di persone che soffrono la fame.
Erosione del suolo e desertificazione.
In tutto il mondo, 8 milioni di acri sono stati degradati, cioè più che gli Stati Uniti e il Canada messi assieme. Come risultato della compattazione, erosione e salinazione del terreno è impossibile coltivare. La degradazione del suolo terrestre mette a rischio il futuro della popolazione terrestre.
La gente in Sud America, Asia e Africa soffrono per mancanza di cibo a buon prezzo come risultato di un suolo impoverito. Al presente solo l’11% dei terreni del mondo nutrono 6 miliardi di persone.
Gli esperti stimano che nel 2030 la popolazione sarà 8,3 miliardi. Gli agricoltori devono aumentare la produzione di cibo per un 40%. Purtroppo non rimane molta terra.
Un intensa produzione di cereali per animali da carne risultano in un livello molto alto di erosione del suolo.
Inquinamento dell’aria senza precedenti.
Nel loro libro For the common good (Per il bene comune) l’economista Herman E. Daly e il filosofo John B. Coob,jr, dicono: “Se un cambio semplice e salutare delle abitudini alimentari, unito a una produzione di cibo localizzata e una maggiore disponibilità verso l’agricoltura organica e biologica prenderanno piede in un futuro, la produzione del cibo e la sua distribuzione potrebbero essere alleggerite dall’odierna dipendenza dai carburanti fossili. In tutto questo l’enorme dolore inflitto agli animali potrebbe essere ridotto drasticamente.”
Le mucche sono alimentate in modo artificiale con della soia, mais e diversi altri cereali, le mucche necessitano di cereali ma in piccola quantità, naturalmente le mucche si nutrono d’erba. Ogni anno 500 milioni di tonnellate di metano entrano nell’atmosfera, contribuendo per il 18% delle emissioni totali ad effetto serra. Le mucche che sono nutrite con questo tipo di cibo artificiale e per lo più in modo forzato producono 60 milioni di tonnellate di metano, circa il 12%. Quindi il metano prodotto dalle mucche alimentate in questo modo costituisce il 2% delle emissioni totali che causano l’effetto serra.
Inquinamento dell’acqua, una minaccia per la disponibilità dell’acqua potabile.
Nel contesto della distribuzione dell’acqua a livello globale, l’impatto degli animali sull’agricoltura minaccia una catastrofe. Ogni kilo di carne prodotto richiede 16 mila litri d’acqua, questa stima è relativa ad uno studio condotto da esperti dell’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione sull’acqua. Questo sta a significare che ogni persona può risparmiare più acqua semplicemente non mangiando un kilo di carne che non lavandosi pe un anno intero.
L’agricoltura è responsabile per il 37% della contaminazione da pesticidi, per il 50% delle contaminazioni da antibiotici e per un terzo per il fosforo e il nitrogeno trovati nell’acqua.
Circa la metà dell’acqua consumata negli USA è usata per allevare animali da macello. Avvelenare l’acqua è una brutta cosa, ma l’esaurimento delle forniture è un suicidio. La maggior parte dell’acqua al presente è usata per sostenere l’agricoltura atta a nutrire gli animali, la maggior parte non può essere riciclata.
Circa il 50% dell’inquinamento dell’acqua negli Stati Uniti è collegata agli allevamenti intensivi. Pesticidi e fertilizzanti usati nelle coltivazioni dei cereali entrano nei laghi e nei fiumi, essi inquinano anche le acque delle falde.
Gli animali allevati per la macellazione producono una quantità di escrementi 130 volte maggiore dell’intera popolazione planetaria, solo un sesto è usato come fertilizzante il resto e gettato in laghi e fiumi senza nessun trattamento.
Non solamente le sorgenti di acqua pura sono a rischio, anche le acque oceaniche sono in pericolo. Secondo l’EPA i fiumi per una lunghezza di 35 mila miglia in 22 stati e le acque sotterranee in 17 stati sono state contaminate in modo permanente dagli scarichi delle industrie della macellazione. Un allevamento di maiali produce uno scarico equivalente ad una città di 12 mila abitanti, e non avendo un sistema per il trattamento del rifiuto va direttamente nei fiumi e nei laghi.
Correlazione tra l’uso del terreno, la carne e le guerre.
Uno studio pubblicato in Plant foods for human nutrition rivela che un acro di terreno coltivato a fagioli o piselli produce una quantità di proteine dieci volte maggiore ad un acro di pascolo usato per la produzione di carne. Questi fatti erano conosciuti nell’antica Grecia. Nella Repubblica di Platone, il grande filosofo Socrate raccomanda una dieta vegetariana poiché permetterà ad una nazione di fare il miglior uso delle proprie risorse. Egli avvisava che se la gente iniziava a nutrirsi di carne, sarebbe stato necessario un maggior numero di pascoli e non avendone ci sarebbero state guerre per appropriarsi nuove terre.
Salute e uccisioni degli animali.
Il corpo umano non è fatto per una dieta contenente un eccessivo quantitativo di grassi animali. Già nel 1961, il giornale dell’associazione medica americana dichiarava che il 90 97% delle malattie del cuore, la causa di più della metà delle morti negli Stati Uniti poteva essere prevenuta da una dieta vegetariana. Molti studi hanno stabilito una relazione tra il mangiar carne e il cancro al colon. Una ragione per l’incidenza del cancro e una dieta carnivora molto grassa che ha un basso contenuto di fibre.
La mucca rappresenta la Terra e la vita.
Prima della rivoluzione industriale il vivere comune era più semplice e le risorse umane e naturali abbondavano. Prima dell’era capitalistica la maggior parte della gente non lavorava così tante ore come al presente. Il ritmo della vita era tranquillo perfino confortevole; il ritmo del lavoro rilassato.
Come abbiamo visto, in diversi modi e luoghi, la biosfera di questo pianeta e seriamente danneggiata. Parti dell’ambiente sono stati resi inabitabili dovuto a rifiuti tossici e disastri nucleari, mediante un inquinamento sistematico, il buco nell’ozono, riscaldamento globale e altri disastri stanno distruggendo il pianeta dal quale la nostra esistenza dipende. Non è mai stato così chiaro come al presente che tutti questi danni sono dovuti alle grandi corporazioni industriali che competono tra di loro, mentre la necessità di sostituire il presente modello sociale con un altro ecologicamente sano non e mai stata così urgente.
La modernizzazione, il sostituire la forza lavoro con le macchine ha eliminato i rapporti umani; la modernizzazione erode un sistema sociale ed economico stabilito, e minaccia l’ecosistema. I contadini alla fine soccombono ai meccanismi industriali che sostengono una maggiore produttività.
Una di queste attività miope e distruttiva è l’uccisione delle mucche.
La mucca è così importante nella vita, virtualmente e colei che mantiene la vita dell’essere umano. In una società in cui la persona ha solamente la mucca senza altri animali domestici e risorse agricole, virtualmente potrebbe sopravvivere con il burro, la panna e il latte. La mucca è completamente ecologica, una creatura gentile e il simbolo dell’abbondanza.
Coloro che adorano il denaro stanno uccidendo le mucche, dilapidando la terra con elementi chimici schiacciandola sotto la “ruota del progresso”. La mucca simbolicamente rappresenta tutte le altre creature, una silenziosa creazione di Dio.
La mucca rappresenta la vita, il sostegno della vita, un animale così generoso, nutrendosi solo di erba e donando, donando, donando così tanto. Per migliaia di anni l’essere umano ha vissuto felicemente dipendendo per il suo nutrimento dalle mucche. Vivere con le mucche significa vivere in perfetta cooperazione e armonia con la natura.
La protezione della mucca – La soluzione per un’esistenza sostenibile.
Conoscendo qualcosa dello stato attuale delle organizzazioni per l’ambiente, possiamo dire con certezza che la protezione della mucca e la forza lavoro del bue, sono la quintessenza fondamentale di una vita sostenibile. In qualunque modo noi guardiamo ai problemi ambientali del mondo moderno, non c’è nulla che si avvicini alla soluzione se non la protezione della mucca e la forza lavoro del bue. Quali sono i problemi attuali: inquinamento dell’acqua e dell’aria, crimine, povertà, disoccupazione, guerra, carestie, fame, malattie, pandemie, inondazioni, terremoti, riscaldamento globale, deforestazione ecc. Una società basata sulla protezione della mucca e il lavoro del bue non conosce nessuno di questi problemi. Il Ramarajya, il governo del signore Ramacandra, rappresenta una società felice in tutti i suoi aspetti e dove esiste una perfetta armonia tra l’uomo, la natura e le altre forme di vita. E’ una società dove nessuno soffre di malattie fisiche o mentali. In questa società, gli esseri celesti che controllano la natura sono soddisfatti organizzando gli affari universali per la soddisfazione dei suoi abitanti (includendo gli animali, gli uccelli, piante, pesci, rettili). La protezione della mucca è la spina dorsale di questa società ideale.
Mattatoi, catastrofi e terremoti, tutti collegati.
L’universo agisce secondo la legge di causa-effetto. Ogni azione risulta in una reazione. Nella terminologia vedica questa e conosciuta come la legge del karma. Messo in parole semplici la legge del karma riguarda il raccogliere ciò che hai seminato. Ognuno di noi come individui, come collettività o nazione, stiamo continuamente creando karma, sia buono che cattivo. Tutti i pensieri, parole o azioni presto o tardi ritornano al loro autore.
Questa è la legge universale di causa-effetto che è sempre operante, assomiglia alla legge gravitazionale, che tu ci creda o no agisce lo stesso. In oriente si dice, la ruota del karma macina lentamente, ma in modo molto fine e accurato.
Il karma ha un ruolo primario nel mondo che sta scivolando verso un disastro ambientale, grande parte di questo karma e generato dall’uccisione indiscriminata di animali. Srila Prabhupada disse: “Noi abbiamo una semplice richiesta, ‘non uccidete, non mantenete i mattatoi.’ Questo è molto peccaminoso, porta delle reazioni karmiche molto pericolose nella società. Fermate questi mattatoi. Noi non diciamo di non mangiare carne, voi potete mangiare carne, ma non uccidete gli animali nei mattatoi. Aspettate quando muoiono e prendete le loro carcasse.”
Fermate l’uccisione delle mucche, fermate l’uccisione del pianeta.
Possiamo concludere che riducendo o eliminando il consumo della carne ci sarebbe un sostanziale effetto positivo sull’ambiente. Un minor numero di alberi sarebbero tagliati, l’erosione del terreno sarebbe minore e la desertificazione diminuirebbe. Una delle principali cause dell’inquinamento dell’aria e dell’acqua sarebbe rimossa, e ci sarebbe una maggiore conservazione delle fonti idriche. Il diventare vegetariani significa trasformare il nostro modo di pensare riguardo il nostro rapporto con la natura.
Tradotto e compilato da Vasudeva Datta das
(Liberamente tratto dal libro del Dott. Sahadeva dasa, La mucca e l’umanità – Fatte una per l’altra)