C’è una storia nel Mahabharata nella quale si narra di Dronacarya che mette alla prova le abilità dei giovani Kaurava e Pandava nel tiro con l’arco. Su un albero era stato messo un uccello finto, e quando, uno per uno, ognuno dei suoi studenti si faceva avanti, Drona chiedeva loro:

“Vedi quell’uccello in cima all’albero?

E ognuno rispondeva: “Sì, certo.”

“Vedi qualcos’altro?”

“Sì, vedo l’albero, vedo me, e i miei fratelli.”

Drona non era soddisfatto e diceva: “Fatti da parte! Non sei in grado di colpire il bersaglio”. Solo Arjuna lo soddisfò quando gli disse:

“Vedo solo il collo dell’uccello.”

Con i peli del corpo ritti per l’estasi, Drona gli ordinò: “Scocca la tua freccia!”

Mi ricordo spesso questa storia quando vedo quanto sono disperati i nostri detenuti. Imparano a ignorare tutti gli ostacoli e servono Krishna in tutti i modi possibili, recitando il santo nome, leggendo e dando Krishna agli altri. Ignorano tutte le distrazioni che li circondano (tentazioni, litigi, tensioni e ingiustizie) e rimangono fissi sul loro servizio a Krishna.

Quest’anno la diffusione del famigerato virus “Coronasura” ha reso ai detenuti una situazione già difficile (la vita carceraria) cento volte più difficile.

In alcune carceri ci sono stati mesi di lockdown (ce ne sono ancora in corso mentre leggete questo articolo), durante i quali ai detenuti non è stato permesso di lasciare le proprie celle in nessun momento, per nessun motivo, nemmeno per andare alla mensa. I pasti erano solo fatti di panini al burro di arachidi (l’opzione vegetariana durante questo periodo di emergenza) e venivano portati direttamente ai detenuti.

In altre carceri, man mano che le celle si riempivano di detenuti malati, gli altri venivano ammassati in sale aperte, dove la privacy era inesistente. I nemici dovevano vivere uno accanto all’altro, senza sbarre che li separassero. La musica andava ad alto volume, e ogni gruppo ascoltava un genere musicale diverso; potete solo immaginare l’incredibile cacofonia che si creava. Con la frustrazione in aumento a causa della mancanza di privacy, di comfort e libertà di movimento, le tensioni crescevano ogni giorno di più.

Anche se i detenuti possono normalmente acquistare degli articoli extra dal negozietto del carcere, come cibo, articoli per l’igiene, sigarette e altro, a causa della pandemia, il negozio è stato chiuso, e ha privato i detenuti dei pochi lussi che avevano. Ed essendo tutti ammucchiati uno vicino all’altro, le ostilità sono aumentate; tra detenuti e tra detenuti e guardie. In un ambiente così frenetico e stressante, potete solo immaginare quanto sia stato difficile per i bhakta cercare di mantenere un minimo di preghiera e di ascolto delle Scritture. Ma, a loro merito, molti sono riusciti a farcela. La loro determinazione e la loro fede sono state messe a dura prova e ci sono riusciti.

Anch’io ho avuto il virus e sono stata fuori uso per alcuni mesi. Ero così malata che temevo di dovermi ritirare dal mio servizio. Ero molto preoccupata per quello che sarebbe successo al Ministry (che si occupa di aiutare i carcerati), dal momento che fino ad ora, non ho ancora trovato un devoto che abbia un ardente desiderio di ricevere una formazione adatta per sostituirmi quando verrà il mio momento. Ma per misericordia di Krishna, mi sono ripresa e Lui mi ha permesso di continuare a dare la Sua misericordia a quelle anime sincere.

Per favore, dammi la tua misericordia così che io possa continuare a servire Prabhupada con il dipartimento che si occupa dei detenuti per molti anni a venire.

Ringrazio tutti i volontari che hanno collaborato con me, e hanno scritto ai detenuti, inviato dei libri, inviato delle riviste Back To Godhead e la newsletter, o chattando con loro: Śrutadeva prabhu, Bhranti dasi, Ramaniya dasi, Balabhadra prabhu, Govindanandini dasi, Nandini Radha dasi, Bhakta Arturo, Jhadu Thakur prabhu, Premananda prabhu, Svarbhanu prabhu, Brajarani dasi, Anupama prabhu, Jamuna Jaya dasi, Ekanatha prabhu (del Regno Unito), Manmohini dasi e suo marito Raghava prabhu, Lila Kishori dasi e due volontari che desiderano rimanere anonimi ma che vogliono essere qui con noi.

Probabilmente ho dimenticato qualcuno quindi per favore scusatemi e fatemi sapere così posso menzionarvi nella prossima newsletter.

Ringrazio anche tutti i nostri sostenitori che hanno donato tutto il materiale e i fondi che ci consentono di distribuire la misericordia di Krishna a centinaia di detenuti.

Possiate tutti essere benedetti con un crescente gusto per il santo nome!

Bhakti-lata Dasi

(da Krishna.com)

Disegno e dipinto fatti dai detenuti.

Distribuzione dei libri di Srila Prabhupada da parte dell’IPM (ISKCON Prison Ministry) nel 2021

Totale libri di Prabhupada: 2.102

Opuscoli: 493

Libri piccoli: 1.126

Libri medi: 30

Libri grandi: 101

Libri grandi copertina rigida: 352

Libri di altri autori devoti: 94

BTG: 2.021

BBT Art Calendar: 51

CD: 152

MP3: 9

DVD: 14

Japa Mala: 12

Totale di tutti i libri e BTG nel 2021: 4.217

Srila Prabhupada, ki, Jaya!!!

 

Nota: L’articolo originale è tratto dalla IPM NEWS, la newsletter elettronica bimestrale del IPM (ISKCON Prison Ministry). Per leggere tutti i  numeri (in lingua inglese) andate a: iskconprisonministry.org

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