Sono le parole di Tulsi Gabbard indirizzate ai partecipanti di un dialogo interreligioso indù-cattolico che si è tenuto negli Stati Uniti. Come saprete, Tulsi si è candidata per diventare presidente degli Stati Uniti. Ce la può fare, e preghiamo Krishna che ce la faccia, e che il mondo intero possa entrare in un futuro luminoso di prosperità spirituale e materiale.
(…) Quando ho letto il tema della vostra conferenza ‘Amare il vostro prossimo nelle tradizioni cattolica e indù’ ho sorriso, perché questo mi ha fatto ricordare gli insegnamenti che ho avuto da bambina. Sono stata cresciuta da un padre cattolico e da una madre vaisnava. Così in famiglia leggevamo sia la Bhagavad-Gita che la Bibbia. Mi piaceva molto sentire parlare di Krishna e Arjuna sul campo di battaglia, e anche le storie di Gesù, che ci ha insegnato ad amare il Padre.
(A proposito, quando era giovane mio padre per un anno ha frequentato un seminario perché voleva diventare sacerdote, ma poi ha cambiato idea, sono contenta che lo abbia fatto, perché altrimenti, come voi cattolici sapete, oggi non sarei qui! 🙂 )
Se vogliamo veramente amare il nostro prossimo e risolvere i problemi del nazionalismo, della guerra e della povertà, ognuno di noi dovrebbe coltivare l’amore per Dio e l’amore per gli altri, il che significa affidare la nostra mente, il nostro cuore e il nostro amore agli insegnamenti trascendentali di Gesù Cristo e di Sri Krishna.
L’amore, o aloha, è la soluzione a livello globale, sia individualmente che collettivamente. In definitiva, il primo e più importante comandamento di Gesù, amare il Padre con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutti noi stessi, è identico al messaggio di Krishna nella Bhagavad-Gita, cap.18, verso 66. Krishna, che letteralmente significa ‘l’Infinitamente Attraente Signore Supremo’, dice al suo caro amico Arjuna: “Lascia ogni forma di religione e affidati a Me.” In altre parole, Krishna ci sta dicendo di mettere da parte le nostre paure, i nostri desideri di salvezza, i nostri desideri di andare in paradiso, l’idea di praticare lo yoga mistico o la meditazione silenziosa e semplicemente di affidarsi a Lui. Sta dicendo di amarLo e di prendere rifugio nell’amore che Lui ha per noi.
Quindi, più il nostro amore per Dio crescerà, più ameremo gli altri, indipendentemente dalla loro nazionalità, dalla loro razza, dalla loro religione o da qualsiasi altra differenza che potremmo pensare di avere con loro. Più amiamo il nostro prossimo, più vedremo che la guerra è l’ultima risorsa per risolvere i problemi. Comprenderemo sempre di più il prezzo della guerra, delle sofferenze che essa infligge alle persone, a tutti gli esseri viventi e all’ambiente. Più ameremo gli altri, più sentiremo una naturale inclinazione ad aiutare chi è materialmente più povero di noi, e chi è più povero di felicità o è spiritualmente povero.
Il primo passo da fare è quello di coltivare il nostro amore per Dio. Potremo porci questa domanda: è possibile coltivare il nostro amore per Dio e non prenderci cura del nostro prossimo e degli altri esseri viventi? La risposta è no. Sia le Scritture cristiane che quelle dell’India ci insegnano che se vogliamo essere più vicini a Dio trascurando il benessere di tutti i figli di Dio, questo ostacolerà o impedirà la crescita del nostro amore per Lui, e la nostra vicinanza con Dio. Ostacolerà la nostra relazione intima con Dio, perché Gli causerà dispiacere. In altre parole, saremo più vicini a Dio quando faremo quello che Gli è gradito e ci asterremo dal fare le cose che Gli dispiacciono. Cosa potrebbe essere di più gradito a Dio che prendersi cura dei Suoi figli e agire per il loro benessere materiale e spirituale?
Quindi, il punto è questo: in ultima analisi, quello che può unire indù e cristiani è proprio ciò che, come individui, ci lega a Dio e al nostro prossimo. È l’amore. È il coltivare il nostro amore per Dio e il nostro amore e la nostra cura per gli altri. Questa è la base e la soluzione a tutti i nostri problemi.
Di nuovo, ogni bene a voi e alle vostre famiglie. Un grande ‘aloha’ (amore) per tutto quello che state facendo nel servizio di amore al Signore.
Namaste e Aloha