Cari lettori, vi voglio raccontare la mia esperienza e la mia gioia nel cercare di mettere le capacità e tendenze datemi da Krishna al Suo servizio e a quello delle persone.

Dopo aver parlato a lungo con amici medici e genitori sulle problematiche dei ragazzi di oggi, ho deciso di diplomarmi come insegnante di yoga per bambini per poter offrire loro il mio contributo. Avendo scelto la scuola Balyayoga che rilascia un diploma riconosciuto da CONI e MIUR in modo da poter avere accesso nelle scuole, ho conosciuto Gianni e Barbara, due splendidi insegnanti con cui ho fatto anche un percorso di crescita personale.

Il Comune di San Casciano Val di Pesa, dove vivo (e dove è situata Villa Vrindavana) e con il quale come devoti abbiamo un ottimo rapporto, ha accolto con entusiasmo il mio progetto e da subito mi ha affidato varie lezioni nelle scuole primarie del Comprensorio oltre a dei corsi post scolastici pomeridiani nella palestra comunale.

Sono entrata così più a fondo nello splendido mondo dei bambini, con i loro dolci sentimenti, le loro insicurezze e le loro ribellioni e con lo yoga ho offerto delle soluzioni alternative ai loro disagi. Un modo diverso di pensare e di agire da applicare non solo a scuola, ma anche durante l’intera giornata, uno stimolo a non annebbiarsi con tablet e cellulari, ma ad esprimere la propria creatività in maniera più sana e costruttiva.

Sì è creato anche un bel rapporto con le insegnanti che hanno arricchito le loro metodologie di lavoro con nuove tecniche e anche con alcuni genitori che mi chiamano per ringraziarmi e chiedere consigli.

Mi hanno già proposto di continuare a scuola durante il nuovo anno scolastico e anche nella palestra e intendo espandere questa scienza sotto forma di gioco anche in altre scuole. Ormai molti pediatri e la stessa Organizzazione Mondiale per la Sanità raccomandano la diffusione e l’applicazione dello yoga, avendone riconosciuto l’importanza e verificato i risultati positivi.

Le insegnanti hanno apprezzato molto anche le ghirlande mahaprasada (santificate) che ho portato occasionalmente e si sono informate sul loro significato, hanno apprezzato la devozione che i devoti mettono nel comporle e, saputo del loro grande valore spirituale, hanno voluto fare il gioco del passa-ghirlanda dove ogni bambino la metteva al collo di un compagno.

Appena saputo che sono una devota di Krishna, non sono mancate le domande e la piacevole ed edificante scoperta che gli Hare Krishna sono molto impegnati nel sociale e conducono uno stile di vita “normale” (non sono alieni!), gioioso e sano e, soprattutto, con dei principi elevati.

Questa esperienza mi ha fatto comprendere come spesso, da grihastha (persone sposate che seguono una disciplina spirituale) che lavorano a contatto con le persone, non ci rendiamo conto dell’importanza e dell’impatto che hanno le nostre relazioni con l’ambiente circostante nel diffondere una visione più spirituale della vita e in fin dei conti, nel preparare il terreno per espandere la missione di Srila Prabhupada di rendere le persone felici.

Namamrita dasi