Yamuna devi dasi

La mia sveglia suona. Sono le 5:00 di un mattino d’estate nel villaggio di Sharanagati, ed è quasi ora del Mangal Arati. Dopo essermi preparata, esco nella mattina fresca e tranquilla. Cogliendo un fiore dal nostro giardino per Le loro Signorie, salgo sulla collina verso il mio luogo preferito, Banabehari Mandir. Una volta in cima, guardo in direzione dell’ashram e vedo le luci gialle che brillano attraverso la foschia mattutina. Avvicinandomi alla bella porta col vetro dipinto lo tocco leggermente, e quasi immediatamente la mia voce preferita risponde: “Haribol! Entra!” Aprendo lentamente la porta ed entrando, dico: “Haribol!” e dalla cucina sento:

Oh, choti [giovane, piccola] Haripriya! Sono così felice che tu sia qui! Ti stavo pensando!

Yamuna gira l’angolo con un sorriso caloroso. Mi avvolge in un abbraccio stretto e, stringendo gli occhi, la abbraccio, gustando ogni istante tra le sue braccia. Dopo alcuni secondi, Yamuna mi prende per mano e mi guida verso la sala del tempio. Prima di entrare, tocca i campanelli appesi, che suonano con un tono acuto e dolce. Fumi d’incenso mescolati con la fragranza dei fiori giungono al mio naso. Sento Dina Tarine che, dietro la tenda delle Divinità, canticchia una bellissima melodia mentre si prepara per offrire l’arati. In questo e in ogni momento in cui vengo a Banabehari Mandir, penso:

Questo è come deve essere il mondo spirituale. Sono a casa.

Yamuna chiede se mi piacerebbe suonare la mridanga, e raccogliendo i suoi whompers, si siede sulla sua sfera blu nella parte posteriore della stanza del tempio. All’improvviso, la conchiglia risuona, la campana suona e le tende si aprono per rivelare uno spettacolo meraviglioso. Lì, sull’elevato altare di marmo illuminato da una serie di candele, circondati da animaletti d’argento e vasi di fiori appena sbocciati, si ergono con grazia le Divinità più belle che conosco: Sri Sri Radha-Banabehari. Mi tolgono il respiro, come sempre. Dina inizia a cantare le preghiere del ‘Samsara’ mentre con grazia offre l’incenso alle Loro Signorie. Poi, io e Yamuna ci uniamo dolcemente al canto con le nostre voci e i nostri strumenti. Ascoltando attentamente la voce di Yamuna dietro di me, la sento catturare le nostre voci, intrecciare liberamente le note sopra e sotto di esse, come se stesse avvolgendo la nostra offerta con il suo amore. È un suono molto melodioso e trascendentale. Al Banabehari Mandir, tutto è una meditazione, ogni atto è una preghiera che viene dal cuore. Chiudo gli occhi e cerco di ascoltare. Il Mangal Arati al Banabehari Mandir è appena iniziato.

Scritto da Haripriya devi dasi

(Haripriya, figlia di Yadubhar prabhu e Visaka mataji, era una delle “Pastorelle di Banabehari”, il nome con il quale erano chiamate cinque ragazzine di Sharanagati, un villaggio di grihastha situato in una remota vallata del Canada, la loro età era compresa tra i dieci e i tredici anni. Avevano sviluppato entusiasmo per le attività devozionali ed erano impegnate nel servizio di devozione al tempio di Banabehari, ispirate dall’affetto e dalla devozione di Yamuna e Dina Tarine mataji)

(da Dandavats.com in occasione della commemorazione della dipartita di Mataji Yamuna devi dasi)