Una delle numerose storie illuminanti tratte dal poema epico Mahabharata narra che un giorno Bhima notò che Arjuna sapeva cantare molto bene, ma lui invece non sapeva cantare, e allora pensò: “Perché anch’io non posso cantare così bene?” Allora pagò un insegnante di musica e iniziò a fare degli esercizi. Il problema era che lui cantava nella città di Indraprastha di fronte a tutta la popolazione, e cantava così forte che disturbava tutti. Bhima non aveva talento per la musica, ma aveva un grande desiderio di imparare.
Allora alcune persone andarono da Maharaja Yudisthira e gli dissero: “Per favore, considera questo fatto: Bhima non è portato per la musica, almeno digli di non cantare così forte di fronte a noi all’entrata della città.”
Maharaja Yudhistira rispose: “Chi avrà il coraggio di dirlo a Bhima? non sappiamo come potrebbe reagire.”
Così pensò di riferire la cosa a Draupadi. “Dovresti dire a Bhima di ripensarci, o almeno di cambiare posto.” Così, Draupadi andò da Bhima e glielo disse.
Bhima prese tutti gli strumenti musicali e andò a fare pratica nella foresta. Dopo un po’ di tempo all’improvviso apparve davanti a lui un uomo che gli disse: “Chi sei tu? E da dove vieni? Ho sentito questo canto molto forte, ho cercato di capire da dove venisse, ed eccomi qua.”
Bhima rispose: “E tu chi sei?” e l’uomo rispose: “Ho un po’ paura di dirtelo perché tu mi potresti punire.” Ma Bhima lo rassicurò: “No! Non ti preoccupare, dimmi pure.” “Io sono un lavandaio e ho perso il mio somaro, e sentendo questo suono ho pensato di averlo ritrovato. E così sono venuto qua.”
Sentendo queste parole il cuore di Bhima andò in pezzi perché lui si aspettava che qualcuno apprezzasse la sua musica e il suo canto. Quel giorno Bhima decise di non imparare più la musica e di accettarsi per quello che era e per quello che avrebbe potuto dare.
E’ molto importante quello che Krishna spiega nella Gita
yad yad vibhutimat sattvam
srimad urjitam eva va
tat tad evavagaccha tvam
mama tejo msa sambhavam
Tutto ciò che è bello, potente, glorioso, sappi che scaturisce da un semplice frammento del Mio splendore.
A ognuno di noi sono state date alcune qualità, ma tutto quello che abbiamo è solo un frammento dello splendore e del potere di Krishna. Così cari amici, apprezziamo quello che abbiamo e apprezziamo il fatto che il potere e le abilità che abbiamo ci sono state date, e che noi utilizziamo quel potere e quelle abilità al meglio di noi stessi per aiutare gli altri e per portare dei miglioramenti in questo mondo e così facendo potremo concentrarci sul modo di trasformare noi stessi e di trasformare gli altri senza essere presi dal vortice del paragonarci agli altri che ci fa precipitare in basso.
Gauranga das
(Youtube, Yoga Stories)