Un esperto di leadership descrive il “leader servitore” nel modo seguente:
“Il leader servitore è il primo a servire. Tutto inizia con un naturale sentimento a voler servire, ad essere il primo a servire. Quindi è questa scelta consapevole che lo conduce a guidare gli altri. La differenza si manifesta nella cura che ha questo tipo di servitore, prima si assicura che i bisogni primari degli altri siano serviti.”
Un altro esperto aggiunge:
“Il leader che serve lo dimostra con affermando degli obiettivi e avendo una visione, ascoltando sinceramente gli altri, essendo veritiere e degno di fiducia, assistendo gli altri nel loro sviluppo, prendendosi cura del benessere di tutte le persone e alla fine, lavorando con l’idea che sia l’organizzazione che tutti i dipendenti raggiungeranno il traguardo che desiderano.”
Mini test di leadership
- Stai vivendo interiormente ed esteriormente in modo coerente con la tua missione?
- Le tue intenzioni, i tuoi desideri segreti, le tue ambizioni private, i sogni o le passioni sono in contraddizione con quello che proclami pubblicamente su di te o sulla tua organizzazione?
- Le decisioni che prendi sono congrui con i principi della tua missione?
L’invidia
Ad un seminario di Bhakti Vriksa tenutosi nel tempio ISKCON di Inish Rath nell’Irlanda del Nord, un devoto ha menzionato come i responsabili di una certa chiesa non permettono ai membri della congregazione di assumere dei ruoli di responsabilità perché i membri della congregazione sono migliori di loro. Quindi loro fanno solo delle donazioni. Questo è un esempio molto vivido di ciò che ogni leader deve evitare: invidiare chi lavora alle sue dipendenze.
Stiamo esaminando le nostre motivazioni? Vogliamo davvero che le persone abbiano successo? Abbiamo paura che la nostra posizione o reputazione vengano meno? Un devoto di Krishna dovrebbe essere contento che delle persone si facciano avanti per assumersi delle responsabilità. Dovrebbe incoraggiare e istruire. Dovrebbe essere sinceramente felice quando un devoto ha successo e sta diventando una guida premurosa e una persona responsabile.
In molte organizzazioni spirituali e imprenditoriali oggi i leader sono costretti a rinunciare al controllo e a diventare quelli che si chiamano facilitatori. Ma non è facile cambiare la propria mentalità, rinunciare al controllo, rinunciare al falso prestigio e alla mentalità di usare gli altri o di sfruttarli.
Un leader spirituale intelligente sa che sarà messo alla prova e si prepara ad essere riflessivo e introspettivo, e ad esaminare le sue motivazioni. Non è che lo fa per poi potersi difendere perfettamente. Lo fa per imparare e migliorare quando si troverà ad affrontare una sfida. E le sfide arriveranno.
Ma chi sono i leader che devono migliorare? Sono io. Io, come tutte le persone che vivono su questo pianeta posso ispirare o scoraggiare gli altri. Io posso essere parte del problema o parte della soluzione.
(da un articolo di Akrura das)