Di recente ho ricevuto come regalo un CD con diverse lezioni di Sacinandana Swami, il titolo della  raccolta è “Taking care of devotees”, cioé “Prendersi cura dei devoti”, e come il titolo suggerisce si parla molto dell’importanza di prendersi cura degli altri e anche della comunicazione, dell’amicizia e degli scambi amorevoli tra devoti.

In una delle sue lezioni Maharaja ha spiegato la grande importanza della comunicazione; ha detto che comunicare è vitale per un essere umano, tanto che se non parliamo e non possiamo esprimere le nostre idee, i nostri talenti, i nostri desideri, i nostri problemi e non riusciamo a chiedere aiuto su come procedere nella vita, possiamo perfino morire fisicamente.

Per definire il problema, con il suo umorismo unico e profondo, ha usato la frase ‘costipazione interiore’ e ha spiegato  che se le persone non si possono esprimere e tengono tutto dentro, possono morire a causa di questo. Tutte le ‘tossine’ rimangono dentro e ci fanno sentire repressi e soffocati, vediamo che il nostro progresso nella vita è bloccato e così ci sentiamo soli e senza speranza. E questo ci può far del male a ogni livello, spirituale, mentale e fisico. Quindi come si può morire di costipazione, si può anche morire di costipazione spirituale se vediamo che non c’è possibilità di progresso.

Ma parlare guarisce. Pensate che le persone arrivano anche al punto di pagare molto denaro solo per poter parlare con qualcuno, vanno da uno psicologo perché sanno che almeno una persona le ascolterà, non le giudicherà male, le aiuterà e terrà segreto tutto quello che ascolta. Un devoto mi ha parlato di un’usanza degli indiani d’America: si sedevano in cerchio, a uno di loro veniva dato un bastone e finché lo teneva nelle mani aveva il diritto di parlare liberamente, poi lo passava al prossimo.

Il potersi esprimere possiede una grande forza; ritrovarsi per ascoltare e parlare, conoscersi e apprezzarsi è molto importante e apre il cuore. La vita spirituale, specialmente in coscienza di Krishna, significa comunicazione e relazioni; che si parli, in modo amichevole, con apprezzamento, con rispetto, forse in cerchio o in qualsiasi altro modo; che i sei scambi di amore siano al primo posto, che i devoti possano esprimere il loro potenziale, le loro idee, e che parlino dei miracoli da loro vissuti e delle loro meravigliose comprensioni spirituali, e perfino anche dei loro dubbi e delle loro critiche, e tutto dovrebbe essere fatto con un cuore aperto e una sincera attitudine e maturità, per migliorare e far  sentire ognuno parte di qualcosa di importante, e aprire dei canali per una coscienza di Krishna sempre più gentile e user-friendly. Che ci sia spontaneità senza esseri frivoli e che il parlare non sia fatto per aumentare i problemi e le critiche, e questo ascolto e queste parole siano espresse nel modo vaishnava più appropriato.

Ci sono molti luoghi per questo, la lezione di Srimad Bhagavatam, quella di Bhagavad-Gita, dei piccoli incontri, delle discussioni a tema, o a tu per tu, dei seminari, degli istha ghosti. Tutto per promuovere dei sentimenti positivi, profondi e costruttivi, che sono essenziali per sviluppare  ed espandere la nostra coscienza di Krishna.

Sajjana Ashraya das