La Bhakti ci rivela che la nostra natura intrinseca e perfetta è paragonabile a quella di un amante. Lo yoga della bhakti è la via che conduce all’evoluzione del cuore, ed è conosciuto come lo yoga dell’amore, io penso alla bhakti come alla via della pienezza.

Come possiamo riuscire ad avvicinarci all’amore perfetto con la propensità ad amare in modo impuro e parziale che abbiamo attualmente? Per definizione, l’amore perfetto è possibile solo quando riponiamo il nostro amore sul perfetto oggetto di amore.
Abbiamo visto che Shuka stava provando una pace sconfinata nell’amore del sé. Era così soddisfatto nel sé che nulla di materiale aveva alcuna influenza su di lui; in questo modo trascese la morte. Nonostante questo, le parole del Bhagavata sentite da suo padre, che rivelavano la relazione del sé con la sua radice primordiale, l’Essere Supremo, fecero uscire Shuka dalla foresta per cercare un’esperienza superiore. Certo, possiamo essere soddisfatti amando noi stessi, ma quanto più grande è l’amore quando lo condividiamo con gli altri.

Nel Vedanta, la parola yoga, che significa “aggiogarsi” o “unirsi”, si riferisce all’avere una connessione con la nostra essenza, la nostra origine. La parola bhakti deriva dalla radice sanscrita bhaj, “dare e ricevere”, e indica il dare che include il ricevere in modo completo. L’amore fatto di dare e di ricevere è centrato sull’Essere Supremo e si sviluppa con la pratica dello yoga del cuore.

La Bhakti è lo yoga delle relazioni spirituali che innalza l’amore alla sua più alta vetta. Il santo e poeta del cinquecento Rupa Goswami afferma:

anyabhilashita-shunyam
jnana-karmady-anavritam
anukulyena krishnanu
shilanam bhaktir uttama

“Il più alto livello di bhakti è quello che soddisfa esclusivamente Krishna ed è privo di qualsiasi desiderio che non sia il Suo servizio. Non è condizionato dai doveri ordinari (karma), né dalla conoscenza che ricerca l’aspetto impersonale dell’Assoluto (jnana), e nemmeno dal tentativo di unirsi al Supremo con la meditazione. ” (Bhakti-rasamrita-sindhu 1.1.11)

Rupa Goswami, per definire la pura bhakti, usa parole e frasi come “amichevole” e “favorevole”, “senza desideri egoistici o secondi fini” e parla di uno “sforzo continuo e ardente”. Il nostro amore sarà amichevole, altruista, immotivato e costante. Questi sentimenti e le azioni che originano, quando sono in relazione alla Persona Suprema, si trasformano in forti emozioni spirituali  e spiritualizzano il nostro corpo, la mente e i sensi. Quando la nostra cultura della bhakti diventa continua e completamente matura, l’amore si condensa in amore saggio e ancora prima della morte noi veniamo trasportati nel regno della coscienza.

In breve, bhakti significa relazione amorevole con la Persona Suprema espressa attraverso le facoltà del corpo, della mente e delle parole.
Nella lingua italiana, utilizziamo la parola “amore” come sinonimo per altri sentimenti. Diciamo di amare i nostri animali domestici, gli amici, la famiglia, i nostri figli e utilizziamo la stessa parola, “amore”, per parlare delle cose che ci piacciono: l’ultimo film, il nostro piatto preferito, un nuovo capo di abbigliamento, un bellissimo panorama. In questo modo perdiamo le sottili caratteristiche emotive inerenti alla parola “amore”.

Al contrario, nella lingua sanscrita ci sono termini specifici per definire il tipo di amore che sentiamo per un amico o quello che una madre prova per il suo bambino o un amante per l’amata. Ed esiste un termine per definire l’amore scambiato tra noi e il Supremo Amato: prema-bhakti, o amore saggio. La prema-bhakti è un fiume della più incantevole dolcezza che si getta in un oceano di esperienze senza precedenti. La prema-bhakti è l’espressione completa e profonda del puro amore spirituale.

Questi due amanti, la Persona Suprema e l’essere limitato [noi], sono i destinatari e gli elargitori dell’amore saggio. L’amore saggio può solo raggiungere il suo picco estatico, la sua gioia assoluta, nell’unione tra il Supremo Amato e l’amante. Quindi noi, entità limitate, non possiamo rimanere separati dal Supremo e provare la piena espressione dell’amore; e senza quell’amore saggio non saremo mai completamente felici.
E’ con interesse che ho appreso che l’amore saggio può apparire solo quando viene riposto nell’oggetto perfetto dell’affetto (e in modo completamente soddisfacente), e l’oggetto del mio affetto deve essere in grado di ricambiare tutto il mio amore. L’amore, dopo tutto, si vede da come è ricambiato. Con l’aumentare del mio amore, anche l’amore di questa persona per me deve aumentare; altrimenti l’amore è imperfetto. L’unica persona capace di un amore infallibile e di una reciprocità senza pari è l’Essere Supremo. Pertanto, la piena manifestazione dell’amore saggio è possibile solo quando il nostro amato è il Supremo.

Ma se investiamo il nostro amore e il nostro essere in oggetti fallibili di amore, il nostro dare sarà ostacolato dall’incapacità del nostro oggetto di affetto di ricambiare pienamente. Sì, il mio amore e il mio essere sono limitati, ma lo sono anche i suoi. Molti di noi hanno probabilmente avuto l’esperienza di avere una relazione in cui l’altro non era disposto o in grado di ricambiare quello che offrivamo. Quelle persone erano incapaci di comprendere il nostro cuore e i nostri bisogni, e anche se lo fossero stati, ci lascerebbero soli al momento della morte. Forse anche noi siamo state delle persone incapaci di dare agli altri. Questo donare in modo imperfetto può aiutarci a crescere, ma non sempre senza cicatrici psicologiche e cuori infranti, e certamente l’amore imperfetto non può darci la piena esperienza dell’amore spirituale, puro e incondizionato.

L’amore saggio si sviluppa quando ci affidiamo all’oggetto infallibile dell’amore, la fonte di noi stessi, il nostro Altro divino. Egli è inattaccabile dal tempo, non ci lascerà mai, ed è pienamente capace di accettare quello che gli offriamo e ricambia con noi più di quanto noi possiamo dargli.

Eppure dobbiamo iniziare il nostro grande progetto di amore saggio da dove siamo: con questo apparato corpo-mente, e in questo mondo. Iniziamo a intravedere l’amore saggio quando impariamo ad estendere incondizionatamente l’amore ordinario.
Per incoraggiare l’amore saggio a radicarsi e a fiorire, muoviamo i nostri cuori nella direzione del nostro ideale, tentando di amare tutti incondizionatamente, cominciando da quelli che ci circondano. L’amore incondizionato verso gli altri è un livello di eccellenza in questo mondo. Interagendo regolarmente con gli altri con l’intento di amarli incondizionatamente, il nostro cuore diventa tenero. Mentre sentiamo che il nostro cuore si intenerisce, scopriremo anche i modi con i quali i nostri cuori rimangono duri. Quindi questa semplice ma potente pratica di dare amore incondizionatamente, un amore senza alcuna aspettativa, ci insegnerà quanto sia straordinario l’amore saggio, e quanto il cuore debba sciogliersi e spiritualizzarsi per raggiungere l’amore del Supremo.

E se vogliamo qualcosa di più di un assaggio di quell’amore, allora contemporaneamente innaffieremo il seme della bhakti ascoltando, ricordando e servendo il nostro Altro Divino. Allora l’amore saggio potrà maturare e i petali dei suoi fiori si apriranno per mostrarci la loro bellezza.

Nell’aprire i nostri cuori per renderli teneri, delle utili qualità che aiutano l’amore saggio, come l’umiltà e la compassione, iniziano a eclissare le nostre caratteristiche meno nobili. E mentre usiamo la nostra testa (la ragione) per addolcire i nostri cuori, veniamo  trasportati sulla soglia dell’amore saggio, la porta nella quale il sé incontra la sua Fonte. Da lì, possiamo entrare nell’edificio dell’emozione spirituale, che va oltre l’amore mondano, e col tempo e coltivandolo, raggiungere un amore incondizionato, ininterrotto, l’amore come stato dell’essere.
Rupa Goswami, il santo di cui abbiamo considerato la definizione di bhakti all’inizio di questo capitolo, afferma che l’amore saggio è come un milione di soli, mentre l’amore mondano è come una singola candela. Entrambi danno luce, ma l’illuminazione, l’intensità, la purezza e la gioia di uno non possono essere paragonati all’altro. È difficile immaginare lo splendore del sole e la bellezza del mondo guardando nell’oscurità il movimento tremolante di una flebile fiamma di candela.

L’amore saggio può saziare il nostro bisogno di un amore interminabile e assoluto, ma per realizzarlo ci viene prima chiesto di sviluppare nuovi occhi con cui guardare la luce.

Il brano che avete letto è tratto dal libro di Pranada devi dasi “Wise Love” (“L’amore saggio”), Capitolo 15.