Le nostre vite sono come delle tele sulle quali dovremmo dipingere. E proprio come con un dipinto, di tanto in tanto aiuta fare un passo indietro e riguardare le cose con una nuova prospettiva.
Il grande pittore, pensatore e scienziato Leonardo da Vinci lo espresse così nell’Italia del rinascimento:
“Ogni tanto ritirati, rilassati per un po’, perché quando tornerai al tuo lavoro, il tuo giudizio sarà più sicuro; poiché essere costantemente al lavoro ti farà perdere il potere di giudizio.”
Le risposte alle domande a cui personalmente rifletto, spesso appaiono quando distolgo la mia mente da esse. Quando meno mi interessa il problema, come degli ospiti inattesi le soluzioni sembrano arrivare da qualche altra parte. Mi sono chiesto spesso perché è così.
La mia esperienza è che quando torno alla mia vita con una nuova prospettiva, vedo delle cose che mi mancavano. Soprattutto quando visito la “dimensione sacra” e mi connetto con Krishna, “torno” con un profondo senso di sicurezza interiore e di relazione con il Signore, tanto che perdo tutte le mie paure di fallimento e comincio a guardare la vita con rinnovata gioia e fiducia.
Quando agisco e parlo da quel luogo, le cose che sembravano difficili in modo scoraggiante sembrano avvenire quasi senza sforzo. Allora mi sembra di entrare in un ordine superiore in cui Krishna guida i miei pensieri, le mie parole e la mia penna.
Ieri in un momento di grande fatica, ho avuto una realizzazione stimolante a questo riguardo! Ero bloccato tra le scadenze: il progetto di un nuovo libro, il preparare due seminari e alcune conferenze pubbliche. Mi sentivo stanco e sotto pressione.
In queste situazioni, a volte apro il Bhagavatam per avere una nuova prospettiva. Quello che ho letto questa volta mi ha parlato con chiarezza:
“Bisogna diventare come l’oceano. Esso è alimentato da innumerevoli fiumi, e milioni di tonnellate della sua acqua evaporano trasformandosi in nuvole, ma l’oceano resta sempre uguale, imperturbabile. Similmente le leggi della natura continuano ad agire, ma la persona fermamente situata ai piedi di loto del Signore con la pratica del servizio di devozione non è mai turbata perché è introspettiva. Il suo sguardo non si volge verso la natura materiale, ma verso la natura spirituale, la natura del suo essere. Con una mente sobria, egli si impegna esclusivamente nel servizio del Signore e realizza così il suo vero sé, libero da ogni falsa identificazione con la materia e libero da ogni attaccamento per i beni di questo mondo.” (Srimad Bhagavatam 3.24.44)
“Wow”, ho pensato, era davvero quello che avevo bisogno di sentire. Di conseguenza, ho deciso di prendere un’ulteriore distanza dalla situazione delle mie scadenze urgenti. Non ho permesso allo stress di penetrarmi sotto pelle e di disturbarmi. Ho fatto invece una lunga passeggiata e ho letto per un’altra ora il Bhagavatam. Finalmente dopo aver fatto un meritato riposo, sono tornato al mio scrittoio, non da solo, ma con rinforzi! La freschezza e la forza interiore erano la mia nuove e benvenute compagnie. Con loro, e la mia nuova prospettiva, tutto è cambiato.
In una conferenza sul nettare della devozione, Srila Prabhupada dà lo stesso consiglio:
“Se ti manca l’entusiasmo, dovresti riposare invece di agitare troppo la mente. Non puoi vedere cose che sono cadute nell’acqua agitando l’acqua. Stai fermo per un po’. Non appena l’acqua si sarà calmata vedrai le cose come sono. Allo stesso modo, finché il nostro entusiasmo è agitato, è meglio sedersi… e cantare Hare Krishna.” (Calcutta, 27 gennaio 1973)
Quindi, al momento giusto, fai un passo indietro dal dipinto. Lascialo così com’è, e da lontano guardalo di nuovo. Dagli uno sguardo imparziale, riacquista prospettiva, leggerezza e gioia. Quindi avvicinati di nuovo per correggere i dettagli con dei tratti in grassetto e per rimuovere delle parti non necessarie o anche delle intere sezioni, secondo la necessità. Dopotutto, il dipinto dovrebbe essere solo fonte di ispirazione. Quando facciamo un passo indietro e ci riconnettiamo, potremmo scoprire tutte le parti che abbiamo trascurato perché eravamo troppo immersi nel lavoro stesso.
Bloccato nel fango
Tempo fa ho tenuto un ritiro spirituale in Inghilterra a circa ottanta insegnanti di scuola. Uno dei nostri temi era ‘Imparare dalla natura’ quindi, come parte del ritiro abbiamo organizzato una passeggiata intorno a un bellissimo lago.
Purtroppo durante i giorni che hanno preceduto il ritiro ha piovuto ininterrottamente e la nostra guida non ha avuto la possibilità di controllare il percorso in anticipo. Il risultato è stato che a volte abbiamo dovuto attraversare le aree allagate e fare dei salti per arrivare alle parti asciutte. Le scarpe di un insegnante sono rimaste incastrate nel fango. Per alcuni di noi è stata una vera prova.
Quando finalmente abbiamo raggiunto la nostra destinazione, un bellissimo giardino, la nostra guida si è scusata per il sentiero accidentato sul quale ci aveva condotti. Poi ha chiesto: “Vi è piaciuto il lago? Avete notato la coppia di cigni?”
Gli insegnanti lo hanno guardato con aria interrogativa come per dire: “Come fai a farci una domanda del genere adesso?” Uno di loro poi ha parlato per esprimere quello che probabilmente stavano provando: “Avevo occhi solo per il percorso da seguire e la mia preoccupazione era: ‘ce la farò?'”
“Esatto”, ha detto la nostra guida. E poi ha aggiunto: “Questo è il modo con cui la maggior parte di noi attraversa la vita. La nostra attenzione è centrata dove siamo attualmente. Siamo così coinvolti nel “qui e ora” della vita quotidiana, che perdiamo il quadro più ampio e non ci accorgiamo del gran numero di possibilità che ci circonda”. Si sono messi tutti a ridere, anche loro d’accordo.
- Cambiate il vostro ambiente; non c’è bisogno di prendere un aereo per andare in un luogo santo. A volte una bella passeggiata in mezzo alla natura e dei pensieri ispiranti sono sufficienti. O semplicemente cambiate la vostra prospettiva creando una distanza mentale. E vedrete le cose in modo nuovo!
- Questo è importante: fate una conversazione onesta con un serio amico spirituale che non ha lo stesso problema che avete voi. Una buona compagnia offre sempre le idee giuste per aprire strade nuove e percorribili.
- Lasciate perdere il “rumore” mentale recitando il santo nome con profondo assorbimento e state insieme a Krishna.
- Leggete ogni giorno le Sacre Scritture e condividete quello che vi ha ispirato. Quindi applicate le vostre nuove intuizioni.
- Siate creativi nel trovare nuovi modi per affrontare una situazione difficile.
Non dimenticate: ri-settando la vostra vita potete guadagnare così tanto. Semplicemente allontanandovi e poi rientrando con più consapevolezza, il nostro entusiasmo e la nostra creatività possono ritornare con il doppio della forza.
Sacinandana Swami (da Dandavats.com)