Penso che l’enfasi di Srila Prabhupada fosse quella di utilizzare il nostro tempo non per compiere attività filantropiche, come aprire ospedali e nutrire i poveri (in quanto già altri lo stanno facendo), ma piuttosto di aiutare le persone a trovare una soluzione completa a tutti i loro problemi. Il problema non è la fame, il problema è identificarsi con un corpo che oggi c’è e domani non esisterà più. Se nutriamo qualcuno oggi, domani avrà ancora fame, ma se lo colleghiamo alla fonte di tutte le risorse, tutti i suoi bisogni fisici e spirituali saranno risolti simultaneamente e per sempre. I devoti naturalmente, non dovrebbero essere insensibili alle sofferenze umane, ma il nostro compito non è quello di dare conforto al corpo senza nutrire l’anima. Se ne abbiamo i mezzi dovremmo fare entrambe le cose, e stiamo vedendo che questo sta accadendo sempre di più man mano che nella società vaisnava ci saranno maggiori risorse disponibili.
Non possiamo cambiare le condizioni materiali degli altri, ma la svarupa shakti, l’energia del Signore può farlo. Quando i devoti interagiscono con gli altri e queste persone hanno un’esperienza positiva, questo darà loro la possibilità di iniziare il loro viaggio spirituale. Quindi le due cose non si possono veramente separare. Bhaktivinoda Thakur diceva spesso che la via del progresso è Harinam e jiva doya – il canto del santo nome e la gentilezza verso tutti gli esseri viventi. Quindi dobbiamo vedere le persone come anime e dare loro affetto e amicizia spirituale. Dobbiamo avere una società spirituale, amicizia e amore (come diceva spesso Srila Prabhupada) e se non troviamo queste cose tra i devoti, allora sicuramente andremo via e le cercheremo altrove. Quindi dovremmo provare gioia nella compagnia dei devoti e se non siamo gioiosi nella compagnia dei devoti, allora c’è qualcosa di sbagliato nella nostra concezione e nella nostra pratica spirituale.
Il distacco e la rinuncia possono essere utili all’inizio della bhakti, ma se si continuano a coltivare, si diventa duri di cuore. L’affetto materiale è la causa principale del nostro nascere continuamente, è questo che ci fa tornare in questo mondo di nascite e di morti, ma l’affetto spirituale ci libererà.
Ci sono dunque sentimenti materiali e sentimenti spirituali. Quando Krishna è al centro delle nostre relazioni, le relazioni diventano spirituali. I pastorelli amano Krishna, ma si amano anche tra di loro. Il loro amore per Krishna è considerato un sancari bhava che aiuta a nutrire e ad arricchire i propri sentimenti per Krishna. Quindi nel mondo spirituale c’è un amore illimitato e in continua espansione per tutto e per tutti. Più il corpo e la mente diventano spiritualizzati grazie al metodo della bhakti, più avremo la capacità di espandere i nostri sentimenti di amore verso gli altri. Quindi da un vaisnava elevato sentirai emanare tanto affetto. Srila Prabhupada è stato un esempio straordinario di questo affetto. Quindi la soluzione è quella di mantenere Krishna al centro di tutte le nostre relazioni.
Arcana Siddhi Devi Dasi