E’ orribile pensare che sia vero, e potremmo pensare che degli orrori del genere non possono essere avvenuti, sono delle invenzioni. Ma, purtroppo, la storia è piena di genocidi progettati per uccidere milioni di persone considerate inferiori e indesiderate. Ecco solo alcuni esempi che non sono fake news, ma fatti ampiamente documentati.
Le carestie in India
Dal 1760 fino al 1943 l’India fu regolarmente colpita da terribili carestie. Le fonti ufficiali britanniche stimano che più di 85 milioni di indiani morirono in quelle carestie che in realtà furono dei genocidi compiuti dai governanti britannici.
Un esempio: nel 1865-1866, una grave siccità colpì lo stato dell’Orissa che non venne presa in considerazione dall’amministrazione britannica. Il Segretario di Stato, Lord Salisbury, non fece nulla per due mesi, quando ormai erano morte un milione di persone.
Lord Lytton, il viceré britannico ordinò di non ridurre il prezzo del cibo e istruì gli ufficiali distrettuali a “scoraggiare le opere di soccorso in ogni modo possibile …. L’angoscia non è una ragione sufficiente per iniziare delle opere di soccorso.” La risposta britannica alla carestia fu molto bassa poiché la loro principale preoccupazione era quella di saccheggiare l’India.
Il governatore del Bengala, Sir Richard Temple, intervenne con successo nella carestia del Bihar del 1874 dove ci fu una mortalità minima o nulla; questo è l’unico esempio noto di misure adeguate prese dai britannici per far fronte a una crisi alimentare. Temple fu criticato da molti funzionari britannici per aver speso troppo in aiuti per la carestia. [Wikipedia Artificial Famines in India]
La strage degli indiani d’America
Dal periodo coloniale fino alla fondazione degli Stati Uniti e continuando nel ventesimo secolo, le stragi hanno comportato torture, terrore, abusi sessuali, massacri, occupazioni militari sistematiche, allontanamento di popolazioni indigene dal loro territorio, trasferimento forzato di bambini nativi americani verso collegi di tipo militare.
Le lettere del comandante britannico Jeffery Amherst indicavano l’intento genocida quando autorizzò l’uso deliberato di coperte infette da malattie come arma biologica contro le popolazioni indigene durante la ribellione di Pontiac del 1763, dicendo: “Fate bene a cercare di infettare gli indiani per mezzo di coperte, oltre a provare ogni altro metodo che può servire per estirpare questa razza esecrabile.”
La soluzione finale
I passi verso la ‘soluzione finale’ sono stati graduali e gli ebrei non pensavano assolutamente che sarebbero stati uccisi in massa, non pensavano minimamente che il governo tedesco sarebbe arrivato a tanto, e proprio per questo non opposero nessuna resistenza alle vessazioni dei nazisti. Ma quando la situazione diventò veramente grave non si poté fare più nulla. Erano inermi, prigionieri prima in Germania, poi nei ghetti ed infine mandati a morire nei campi di sterminio.
……..
Ora ci sono dei sospetti che la situazione attuale potrebbe essere simile. Per la prima volta si potrebbe trattare di un genocidio a livello globale. Siamo davanti a una malattia che provoca un minimo danno ed è perfettamente curabile, ma viene fatta passare per molto grave, l’unico rimedio è il vaccino e devi farlo per il tuo bene e per il bene di tutti. Se non ti vaccini sei un criminale. Molti si fidano, il governo, i medici e i centri di informazione non vogliono certo ucciderci, stanno facendo tutto per il nostro bene. Chi pensa al complotto è un folle o un fanatico.
La storia si ripete, forse anche in questo caso, forse no. Ognuno faccia la sua scelta, ma con molta attenzione. Ecco comunque alcune informazioni che abbiamo preso in seria considerazione.
La pandemia
Per Pandemia si intende una malattia contagiosa che colpisce moltissime persone in vari continenti. Ma allora il raffreddore e l’influenza sono delle pandemie, perché ogni anno colpiscono milioni di persone in ogni parte del mondo. In effetti il termine pandemia si riferisce a una malattia contagiosa grave, spesso mortale. Quindi il Covid non è una pandemia. Infatti la percentuale di mortalità causata dal Covid è al massimo del 2% con il sospetto che molte morti ‘causate’ dal Covid siano state causate non dalla malattia stessa, ma dalle cure sbagliate.
L’Europa ha subito una vera pandemia nel medio evo che è stata definita la peste nera:
“La Morte Nera, nota anche come Peste Nera fu una pandemia di peste bubbonica verificatasi in Afro-Eurasia dal 1346 al 1353. È la pandemia più fatale registrata nella storia umana, che ha causato la morte di 75-200 milioni di persone in Eurasia e in Nord Africa, con un picco in Europa dal 1347 al 1351. La peste creò sconvolgimenti religiosi, sociali ed economici, con profondi effetti sul corso della storia europea. L’origine della peste nera è controversa. La pandemia ebbe origine in Asia centrale o in Asia orientale, ma la sua prima apparizione definitiva fu in Crimea nel 1347. Dalla Crimea, è stata probabilmente portata dalle pulci che vivevano sui topi neri che viaggiavano sulle navi negriere genovesi, si è diffusa attraverso il bacino del Mediterraneo e ha raggiunto l’Africa, l’Asia occidentale e il resto dell’Europa attraverso Costantinopoli, la Sicilia e la penisola italiana. La peste nera fu il secondo grande disastro naturale che colpì l’Europa durante il tardo medioevo (il primo fu la grande carestia del 1315-1317) e si stima che abbia ucciso dal 30 al 60 percento della popolazione europea.”
[Wikipedia The Black Death]
L’influenza spagnola
“La pandemia di influenza del 1918 fu una grave pandemia di influenza. Durò tre anni, dal gennaio 1918 al dicembre 1920. Circa 500 milioni di persone sono state infettate in tutto il mondo con una popolazione di 1.800 milioni di persone. La pandemia si era diffusa nelle remote isole del Pacifico e nell’Artico. Ha ucciso da 50 milioni a 100 milioni di persone, dal tre al cinque percento della popolazione mondiale dell’epoca. Ciò significa che è stato uno dei disastri naturali più mortali della storia umana.”
[Wikipedia, The influenza pandemic 1918]
Quello che segue è un estratto di un articolo scritto da Christian Elliot. Christian Elliot è un personal trainer e consulente nutrizionista.
[Tratto da www.citizenjournal.us]
“L’industria dei vaccini è l’unica al mondo che non si prende alcuna responsabilità per danni o la morte che provocano i suoi farmaci. Chi si vaccina deve firmare un documento nel quale dichiara che solleva da ogni responsabilità la casa farmaceutica che ha prodotto il vaccino. In caso di danno o di morte la responsabilità è solo di chi ha firmato il documento.
Le quattro maggiori industrie che producono i vaccini Covid non hanno mai prodotto un vaccino prima di questo (Moderna e Johnson & Johnson). In effetti, tutti i produttori di vaccini, eccetto Moderna che aveva cercato di produrre un farmaco per modernizzare il nostro RNA (da qui ecco il nome Moderna), hanno perso miliardi di dollari in cause legali per aver immesso nel mercato dei farmaci che hanno causato danni o la morte a migliaia di persone, come Vioxx, Bextra, Celebrex, Thalidomide e altri.
In passato ci sono stati molti tentativi di produrre un vaccino anticovid ma non hanno mai avuto successo. Negli anni 60 gli scienziati hanno tentato di produrre un RSV Respiratory Syncytal Virus per i bambini. I bambini vaccinati sono stati molto peggio degli altri, l’80% di loro è stato ricoverato in ospedale, due sono morti.
Dopo il 2000, scienziati americani, sponsorizzati dal governo, hanno tentato di produrre senza successo un vaccino per il Corona virus. Un ‘vaccino’ che ha fatto morire migliaia di animali da laboratorio.”
Joseph Mercola ha dichiarato: “I precedenti tentativi di sviluppare un farmaco a base RNA utilizzando nanoparticelle lipidiche sono falliti e hanno dovuto essere abbandonati perché quando la dose era troppo bassa, il farmaco non aveva alcun effetto e quando era troppo alta, diventava troppo tossica. Una domanda ovvia è: cosa è cambiato ora che rende questa tecnologia abbastanza sicura per l’uso di massa?”
Quando un farmaco è sul mercato solo da pochi mesi non abbiamo la certezza che in futuro potrà essere sicuro. In altre parole non abbiamo idea degli effetti di questo farmaco nei prossimi mesi o negli anni a venire.
La maggior parte delle persone che si vaccinano non sanno o non vogliono credere che questi farmaci sono sperimentali e loro sono delle cavie, sono parte dell’esperimento. Assumere il vaccino vuol dire accettare tutti i rischi connessi con questi farmaci sperimentali, che al massimo possono ridurre i sintomi. Ma ci sono molti altri farmaci che riescono a ridurre i sintomi del Covid senza dover assumere un farmaco sperimentale.
Ci sono degli scienziati che hanno passato tutta la loro vita a studiare e a sviluppare dei vaccini, e adesso stanno dicendo a gran voce che qui c’è un grosso problema. Il Premio Nobel per la medicina Luc Montagnier ha affermato che la vaccinazione di massa, in piena pandemia, è un enorme errore e potrebbe essere responsabile dell’emersione di varianti sempre più resistenti ai vaccini.
“La vaccinazione di massa contro il Coronavirus durante la pandemia è impensabile… è un errore storico che sta creando le varianti… un enorme errore scientifico, un enorme errore medico. Un errore inaccettabile. I libri di storia lo dimostreranno, perché è proprio la vaccinazione a creare le varianti. Molti epidemiologi lo sanno e tacciono sul problema, noto come ‘potenziamento dipendente dagli anticorpi’. Sono gli anticorpi prodotti dal virus che rendono l’infezione ancora più forte.” E continua dicendo: “Sto facendo delle ricerche sui pazienti che si sono vaccinati e che in seguito si sono ammalati. Vi mostrerò che questi pazienti stanno creando le varianti che resistono alla vaccinazione.
Siamo in un territorio sconosciuto e vogliamo i vaccini obbligatori per tutti. È follia. È la follia vaccinale che condanno assolutamente. Voglio anche dire che non ho mai, mai detto che tutti moriranno a causa del vaccino, ma che una certa quantità di persone che prendono il vaccino ne soffrirà. È inammissibile. Soffriranno di effetti collaterali, per i quali non ci sono state osservazioni, né alcun dato da studi precedenti perché è ancora troppo presto per dirlo. Potrebbero esserci effetti collaterali che colpiranno anche le generazioni future forse, ma molto probabilmente dalla nostra generazione tra cinque e dieci anni. Questo è assolutamente possibile. In particolare, qualcosa che chiamiamo malattia neuro-degenerativa. Ci sono sequenze che assomigliano alle sequenze di prioni nel RNA del Coronavirus. Questi prioni potrebbero disordinare le proteine naturali nel cervello, modificandole per produrre prioni.”
Geert Vanden Bossche, che è un produttore di vaccini e quindi non è un ‘no vax’, dice: ”Il vaccino può accelerare la capacità del virus di mutare e noi stiamo accelerando la sua capacità di mutare e di diventare ancora più mortale. Il vaccino anti-Covid sta creando dei virus resistenti (simili ai batteri antibiotico-resistenti).”
Nei media le statistiche dichiarano che il vaccino è sicuro dal 90% al 95%. Ma non possiamo vedere i dati, ovvero come hanno condotto le statistiche. Sono le case farmaceutiche che fanno le statistiche, ed è come dire che c’è una volpe di guardia in un pollaio.
Il vaccino non blocca i contagi. Il vaccino serve per minimizzare i sintomi, ma abbiamo visto che chi si è vaccinato può contagiare anche altri. Quindi il vaccinarci non ci assicura che non prenderemo la malattia.
Ecco quindi la prossima logica domanda che ci si pone:
Se ci preoccupiamo degli asintomatici, il vaccino non provocherà comunque degli asintomatici che contagiano altri? Se veramente riduce i sintomi, chiunque abbia la malattia non sa nemmeno di averla e così contagerà gli altri.
Inoltre molte persone dicono che gli effetti del vaccino (specialmente la seconda dose) sono peggiori di quelli che si hanno con il Covid.
Le persone si vaccinano e prendono comunque il virus, e questo sta succedendo in tutte le parti del mondo. E’ successo all’85% delle infermiere a Los Angeles, e sta succedendo in varie parti del mondo. Ma questo non viene riportato nei media.
Perché dovremmo rischiare di farci vaccinare quando il vaccino non ferma l’infezione e il contagio, e ci dovrebbe far guarire da un raffreddore che ha dal 0.26% al massimo il 2% di probabilità di ucciderci?
Mai nella storia del governo americano i certificati di morte sono stati così modificati. Chiunque sia morto di qualsiasi altra malattia ma è positivo al C19 viene dichiarato morto per colpa del virus.
In precedenza, nessun tipo di corona virus veniva mai annoverato come causa prima di morte quando qualcuno moriva di malattie cardiovascolari, tumore, diabete ecc. La malattia veniva definita come la causa di morte, e altri fattori secondari come influenza o polmonite venivano elencati separatamente.
Come mai l’immunità naturale (un forte sistema immunitario) non ha mai fallito, e adesso non gli crediamo più? Come mai se parliamo di rafforzare il sistema immunitario, tutto quello che diciamo verrà bandito dai media? Nessuno vuol parlare della cosa più ovvia: rafforzare il sistema immunitario.
Il virus (come tutti i virus) non solo continua a mutare, ma secondo Geert Vanden Bossche, virologo e creatore di vaccini conosciuto in tutto il mondo, “muta circa ogni 10 ore e come sarà mai possibile creare dei vaccini che riescono a tenere testa questi continui mutamenti? Non è possibile. Ecco perché le persone completamente vaccinate continuano a prendere il virus.”
Nei media non esiste nessun dibattito e scambio di opinioni riguardo il lockdown, le mascherine, il distanziamento sociale, l’efficacia dei vaccini, il chiedere alle case farmaceutiche dei loro fallimenti e delle cause legali perse (e di una cura senza vaccini). Non c’è mai stato niente di tutto questo. I media presentano un’unica narrativa.
Cosa è successo al metodo scientifico che dice di dover provare qualcosa prima di poter dichiararlo scientifico? E se non è provato, allora non è scienza! Come mai qualsiasi medicina, farmaco, o rimedio naturale che non è in linea con il World Health Organization è stato censurato, bandito, denigrato, o denunciato?
Non si sentono altre voci, altre opinioni, c’è una sola verità. La censura non è forse il metodo delle dittature? La censura è il segno che chi la mette in atto sa che è l’unico modo con il quale può vincere e avere ragione. La democrazia implica il sentire diverse opinioni e diverse voci.
Geert Vanden Bossche, PhD, DVM, è un ricercatore esperto nella creazione di vaccini e nella ricerca pre-clinica, ha lavorato con GSK, Novartis, Solvay Biologica, Bill & Melinda Gates Foundation. Il dr. Vanden Bossche ha anche coordinato il programma Ebola presso la GAVI (Global Alliance for Vaccines and Immunization). Possiede un certificato-laurea in Virologia e Microbiologia, è autore di oltre 30 pubblicazioni ed è l’inventore di un brevetto per le vaccinazioni universali. Al momento lavora come ricercatore e consulente indipendente sui vaccini. Quella che segue è la sua lettera all’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Lettera aperta all’Organizzazione Mondiale per la Sanità
di Geert Vanden Bossche
Bloccare immediatamente le vaccinazioni!
A tutte le autorità, scienziati ed esperti del mondo intero, a chiunque abbia a cuore le sorti della popolazione mondiale. Sono tutto fuorché un “no vax”. Come scienziato non mi dichiaro appartenente a nessuna piattaforma ideologica di questo genere e non amo fare dichiarazioni a favore o contro i vaccini e le loro relative problematiche. Come dedicato virologo ed esperto in vaccini faccio eccezione a tali principi quando le autorità sanitarie autorizzano l’inoculazione di vaccini somministrati in modalità che minacciano la salute pubblica, nonostante ci siano evidenze scientifiche chiare ed accertate eppure ignorate.
Rischio concreto di catastrofe mondiale
La presente situazione è estremamente critica e mi forza a diffondere il mio grido di allarme. In questo momento esiste un pericolo senza precedenti. Esiste il rischio di una catastrofe mondiale senza eguali, e nessuno potrà giustificarsi dicendo che tale affermazione pare esagerata. Come appena detto, non sono contro le vaccinazioni. Al contrario, posso assicurare che ognuno dei vaccini prodotti è stato fabbricato con brillante competenza dai tecnici addetti. Comunque, questo tipo di vaccini profilattici-preventivi sono totalmente inappropriati e sono persino altamente pericolosi se usati in vaccinazioni di massa durante una pandemia.
Le varianti in circolazione si stanno trasformando in mostri
Ribadisco che virologi, scienziati e clinici sono accecati dai risultati positivi a breve termine relativi a casi individuali, ma non paiono affatto preoccuparsi delle disastrose conseguenze verso la salute globale. A meno che io dimostri di sbagliarmi e di essere smentito dai fatti, è difficile capire come i correnti interventi umani possano prevenire-impedire le varianti in circolazione dal trasformarsi in mostri scatenati.
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Abbiamo pubblicato questo articolo pensando che per un devoto, quello che conta è essere fedele ai principi regolatori dati da Srila Prabhupada (ricordiamo che molti vaccini sono stati sperimentati su feti umani), stare in buona salute, proteggere i devoti, e avere fiducia che Krishna ha il suo piano, per il bene dell’umanità e per il bene dei devoti.
VaisnavaLife Team
Una lettera intelligente coraggiosa e sincera degli studenti universitari di Bergamo sulla drammatica situazione attuale, potete leggerla in forma completa su:
https://www.ilnuovoarengario.it/vaccino-un-gruppo-di-studenti-delluniversita-di-bergamo-scrive-al-rettore-e-ai-docenti/
Alla cortese attenzione de
I docenti tutti
I ricercatori e i dottorandi
I componenti del Senato Accademico
Il Magnifico Rettore Remo Morzenti Pellegrini
Il personale tecnico e amministrativo
I responsabili delle Biblioteche di Dipartimento
Gli uscieri dell’Università degli Studi di Bergamo
Tutti gli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo e i loro rappresentanti
L’Associazione Laureati Università di Bergamo, LUBERG
I giornalisti e gli organi di stampa
Gentili tutti,
vorremmo iniziare col ricordarvi alcuni presupposti eletti a linee-guida della nostra Università, così ben esposti nel manifesto disponibile sul sito della stessa:
La mission della nostra università è già tutta racchiusa nel suo nome: universĭtas. Apertura, pluralità, libertà, incontro, appunto: “universalità”. Sapere vuol dire sfidare i tempi, saperli scuotere. Un’interpretazione preconfezionata non è mai buona: ogni interpretazione pretende infatti una mente critica.
Ma oggi si impone un principio di discriminazione, legittimato da motivazioni presentate come medico-scientifiche, che ci appare agli antipodi di quella stessa inclusività posta sin dall’etimo a fondamento dell’istituzione universitaria. Con questo provvedimento discriminante e divisivo vengono di fatto esclusi dal diritto allo studio e dai servizi erogati dall’Università – o ne viene gravemente limitata l’accessibilità ‒ tutti coloro che per legittima scelta personale non intendono prestarsi a trattamenti sanitari invasivi e a proprie spese, quali i tamponi PCR, né aderire alla campagna vaccinale sperimentale, consapevoli di come sulla reale attendibilità dei primi e, soprattutto, sulla validità e sulla sicurezza della seconda manchi ad oggi un accordo scientifico risolto e unanime.
Considerato che lo stesso vaccinato può contagiare ed essere a sua volta contagiato, ci si chiede quale possa in effetti essere la funzione del Green Pass, e se essa sia realmente di natura sanitaria o eminentemente politica. Anche la garanzia di non nocività dei vaccini sperimentali è alquanto dubbia: come esplicitato dal punto 10 del consenso informato (non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza), non si escludono possibili effetti collaterali a lungo termine, anche gravi.
Proprio a Bergamo, come se i molti lutti non fossero bastati, osiamo mettere in discussione quella che viene attualmente presentata come l’unica soluzione in grado di contenere il contagio? Sì, proprio a Bergamo, la città più colpita dalla pandemia. Come in tutt’Italia, ci si prepara ora a perdere anche l’universale diritto all’istruzione e alla cultura (sancito dalla nostra Costituzione all’art. 34) o quantomeno a vederne compromessa la fruibilità.
Proprio a Bergamo, la città in cui – com’è noto – il direttore del dipartimento di anatomia patologica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, mettendo in discussione le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero della Salute che sconsigliavano di eseguire le autopsie sui corpi deceduti a causa del Covid, scoprì il ruolo decisivo della formazione dei trombi nell’aggravarsi della malattia, evidenziando la necessità dell’utilizzo dei farmaci anticoagulanti.
Proprio a Bergamo, la città in cui il primo atto di disubbidienza in materia di pandemia si è dimostrato un primo passo verso la verità clinica.
Con lo stesso spirito, siamo portati oggi a dubitare dell’utilità scientifica, della legittimità giuridica e della liceità etica di un lasciapassare sanitario formalmente preposto a contenere la diffusione del Covid-19. Questo strumento, infatti, oltre a non garantire la non-contagiosità dei suoi detentori, comporta la discriminazione nei diritti costituzionali in base allo stato di salute e all’assunzione di un prodotto sperimentale (non privo di possibili effetti collaterali gravi) per una malattia ritenuta curabile da sempre più medici con i protocolli farmacologici di terapia domiciliare (come testimoniato, ad esempio, dall’esperienza dei dottori di ippocrateorg.org e del Comitato Cure Domiciliari Covid-19, a smentire con oltre 60.000 guariti la diffusa vulgata secondo cui non esistono valide alternative mediche al vaccino).
Proprio a Bergamo, dove a inizio pandemia l’abbandono dei pazienti fino all’aggravarsi della malattia e l’inopportuna pratica di ventilazione forzata precoce hanno contribuito a causare così tante morti, possiamo permetterci altri errori?
Queste misure, come l’obbligo vaccinale ventilato in queste settimane, sarebbero forse più comprensibili e accettabili se il rapporto benefici/rischi della vaccinazione anti-Covid 19 fosse nettamente a vantaggio dei primi, ma anche su questo vi sono ragionevoli dubbi all’interno della stessa comunità scientifica. Al netto di una controversa ma in genere assai bassa letalità del virus (attestata secondo l’OMS allo 0,6%, senza considerare le differenze per fasce d’età e i casi di co-morbilità e patologie pregresse), si ricorda che tra gli effetti avversi a breve termine dei vaccini genici possono presentarsi gravi trombosi, danni neurologici, miocarditi e pericarditi; nel lungo termine, sono svariati gli scienziati che prospettano il serio rischio di effetti mutageni, infertilità, malattie autoimmuni e tumori. Perfino i dati ufficiali iniziano a parlare chiaro: l’Eudravigilance, la banca dati europea di farmacovigilanza dell’EMA, registrava al 31 luglio 2021 e per i soli paesi dell’Unione Europea un totale di 20.594 morti associate ai vaccini anti-Covid e un totale di 1.960.607 effetti avversi provocati dagli stessi (dei quali 968.870 gravi).
In fatto di responsabilità, com’è possibile sorvolare sulle gravi reazioni che possono conseguire dalla vaccinazione anti-Covid 19, specie per una fascia d’età, quella degli studenti universitari, in cui la relativa pericolosità del virus è ulteriormente ridotta?
Esattamente novant’anni fa, nel 1931, venne imposto a tutti i professori universitari l’obbligo di giurare fedeltà al regime fascista, pena la destituzione dalla cattedra di cui erano titolari. Come ben sappiamo, solo 12 professori su 1.225 rifiutarono. Oggi il personale docente e non docente presente negli istituti universitari italiani ammonta a circa 125.600 persone: quanti di questi si rassegneranno ad accettare l’inaccettabile? Giova ricordare a tutti noi – che conosciamo così male la Storia – quanto ancora rischiamo di ripeterne gli orrori?
Cari professori: anche noi, come il Rettore nei nostri confronti, sappiamo di poter contare sul suo e sul vostro senso di responsabilità, certi “che provvederete quanto prima (e possibile)” a levare finalmente una voce contraria e non sottomessa dinanzi a questo provvedimento incostituzionale e inqualificabile, come alcuni vostri colleghi stanno già coraggiosamente iniziando a fare, da Andrea-Sigfrido Camperio Ciani (ordinario di Etologia, Psicobiologia e Psicologia evoluzionistica all’Università di Padova) a Francesco Benozzo (associato di Filologia e linguistica romanza all’Università di Bologna, candidato al Nobel per la Letteratura dal 2015). Forse non sarete tutti, forse sarete solo una piccola parte, ma ci basterà per essere fieri, una volta di più, di essere o essere stati vostri studenti. Ci sarà sufficiente per non incrinare la fiducia che in questi anni di studio abbiamo avuto e tuttora abbiamo in voi. Per non dover mettere in discussione, alla radice, il senso del vostro stesso insegnamento.
Da aspiranti filologi e filosofi, ci chiediamo come sia ammissibile una massificazione tanto violenta e un depauperamento tanto sistematico e su larga scala del linguaggio e del pensiero critico. Da aspiranti pedagogisti, ci domandiamo se tutto ciò non sottintenda un preoccupante stravolgimento dei concetti stessi di istruzione, di educazione e di insegnamento.
Da aspiranti psicologi, ci interroghiamo su quanto sia legittimo ed eticamente accettabile l’abuso di tecniche di condizionamento mentale da parte di mass media e istituzioni nel promuovere la campagna vaccinale.
Da aspiranti ingegneri, ci chiediamo quanto sia effettivamente fondato e corretto un utilizzo mediatico e strumentale di statistiche e dati, volti a giustificare restrizioni e norme politico-sanitarie.
Da aspiranti giuristi, ci interroghiamo su quanto siano tollerabili nel nome dell’emergenza sanitaria la drastica riduzione e il graduale smantellamento delle libertà fondamentali sancite dalla Costituzione Italiana e dell’ordinamento democratico del nostro Paese.
Da esseri umani, ci domandiamo quanto sia sostenibile questa china tecnocratica e disumana che si va profilando, e a quale idea di futuro autoritario e bio medicalizzato ci stiamo progressivamente adattando. Per paura, indifferenza o conformismo.
Ci chiediamo tutto questo, e lo chiediamo a voi. A ciascuno di voi.
Cosa deciderete di fare?
Grazie dell’attenzione,
Studenti dell’Università di Bergamo
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