Quando ero bambino, entrare in una farmacia era quasi come entrare in un tempio. Il banco di legno, nell’aria il profumo di erbe medicinali, i bei contenitori in ceramica lucida… C’era una certa penombra e un certo silenzio, quasi religioso, come quello che si nota anche nelle biblioteche. Ma i tempi sono cambiati. La vicina farmacia è modernissima, inondata com’è di luci al neon, e ho notato che si vende di tutto. Medicine, gelati, occhiali, tisane, giocattoli, cioccolatini, pasta, marmellate, scarpe e biscotti. E a volte lo stesso identico prodotto, in farmacia costa il doppio che al supermercato. Ho pensato: “Questo posto non mi piace molto. Andrei più volentieri in un’altra farmacia, che almeno è più sobria.”
Ma un giorno mi ritrovo ancora lì, e come spesso succede, c’era molta gente ad acquistare farmaci non sempre utili, anzi. Nell’attesa mi guardo intorno e penso con umorismo, ma anche con un certo sarcasmo: “Ma insomma, che cosa potrebbero vendere ancora? Magari possono aprire una gelateria, sicuramente in estate potrebbero guadagnare molto bene.” Da dietro la fila dò ancora uno sguardo al farmacista con il camice bianco, che indaffarato serve i clienti e che, perdonatemi, mi ha fatto ricordare un salumaio. E così ho pensato: “Be… ci manca solo che mettano un’affettatrice e poi hanno proprio venduto di tutto.”
Poi forse a causa del tedio dell’attesa, fantastico sul farmacista che affetta: “Abbiamo dell’ottima bologna, e per lei signora? Sì certo, due etti di salame.” Rido tra me e me. In quel momento mi giro per un attimo, e proprio davanti a me cosa vedo!? Una confezione di ‘salame con michetta senza glutine’. Si! Era proprio un salamino. Rimango a bocca aperta. E’ stato davvero troppo. Sono passati anni, e da quel giorno non sono quasi più entrato in quella farmacia. Ma devo ringraziarli, perché questa storiella (vera) l’ho raccontata più volte e come si dice, il buon umore e le risate aiutano a stare in salute. Forse più delle medicine.
Sajjanasraya das